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Cronaca

Non si arrende alla carrozzina e impara a 'volare': "Ma non chiamatemi supereroina"

L'incredibile storia della prima paracadutista al mondo in carrozzina che vanta già 160 lanci: "Il mio motto – spiega Laura – è che non posso fare tutto, ma voglio fare tutto quello che posso"

Può vantarsi, Laura Rampini - e a buon ragione - di almeno due cose: del carattere forte e positivo che si ritrova, prima di tutto; poi del fatto di essere la prima paracadutista al mondo in carrozzina. Abbiamo la fortuna che questo primato tocchi a una ravennate - anche se solo d'adozione - davvero fuori dall'ordinario. Per Laura, impossibile è una parola assente dal vocabolario, anzi, articolando il suo pensiero "E' solo un'opinione, non un dato di fatto, è una sfida, non una regola, e in ogni caso non vale per tutti allo stesso modo nè è mai per sempre".

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L'incredibile storia di Laura

"Io ho una carrozzina che si vede - spiega Laura - Ma chi non ha una carrozzina nel cuore? Ognuno di noi vive una condizione di difficoltà. Il mio è un messaggio di speranza per tutti". La 46enne, originaria della provincia di Perugia ma ravennate d’adozione, nel 2008 è passata alle cronache per essersi lanciata con il paracadute, segnando un vero e proprio primato mondiale: Laura, infatti, aveva soltanto 22 anni nel 1995, quando un grave incidente automobilistico l'ha travolta e lasciata su una carrozzina, senza più l'uso delle gambe. Oggi, meno di vent'anni dopo, Laura ha due figli, ha preso il brevetto da paracadutista e vanta già 160 lanci. È la prima e unica paracadutista paraplegica al mondo.

Difficile rialzarsi da terra quando la vita toglie gli appoggi della tua esistenza. Difficile, ma non impossibile: e Laura ne è la dimostrazione vivente. Il racconto della sua vita e della sua battaglia per abbattere le barriere è una storia commovente, di spregiudicato eroismo, costruita pezzo a pezzo, con una determinazione d'acciaio e un atteggiamento naturalmente positivo. La storia di chi sa che non deve arrendersi mai, nè di fronte a un marciapiede troppo alto, nè di fronte a un desiderio. Anche quando quel desiderio incontra lo scetticismo dei tanti, tanto è smisurato e coraggioso. Perché nulla è impossibile, tutto è superabile.

Un cortometraggio per raccontare "la normalità della disabilità"

Laura, già protagonista del documentario “Falling” di Gerardo Lamattina, è anche il personaggio principale del nuovo lavoro del regista ravennate: il cortometraggio “Normabili”, che racconterà la “normalità della disabilità” attraverso un viaggio in moto dove Laura sarà accompagnata da un gruppo affiatato di amici. L'agguerrita paracadutista porterà il teaser del corto, tra il mese di marzo e il mese di maggio, in dodici Unità spinali di altrettanti ospedali o centri riabilitativi d’Italia: Perugia, Sulmona, Roma, Montecatone, Motta Livenza, Torino, Alessandria, Pietra Ligure, Pavia, Firenze. L’obiettivo è incontrare le persone che hanno da poco subito lesioni spinali. Alla fine del tour inizieranno le riprese del cortometraggio, che verrà girato a Ravenna città ma anche al mare, in collina, così come in Umbria e, con tutta probabilità, in Inghilterra. In settembre “Normabili” sarà pronto per partecipare ai festival di settore.

“Il mio motto – spiega Laura – è che non posso fare tutto, ma voglio fare tutto quello che posso. Chi è in carrozzina, come me, non è certo un supereroe, ma è comunque una persona, e la carrozzina non arriva prima. Spesso le persone nelle mie condizioni si mettono sulla difensiva, anche per rabbia, impedendo ai normodotati di farsi vedere e conoscere per quello che si è, senza il filtro della disabilità. Io non l’ho fatto. Quando mi sono lanciata dal paracadute, mi sono sentita dire che facendo uno sport estremo ho voluto dimostrare di essere come gli altri. Ma io come gli altri lo sono davvero, visto che mi sono lanciata da sola, ottenendo una licenza a tutti gli effetti uguale a quella degli altri paracadutisti".

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