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Cronaca Faenza

Ospedale di Faenza, il sindaco: "Nessun depotenziamento, pronti per le sfide del futuro"

Il sopralluogo del presidio ospedaliero con il direttore generale dell'Ausl: "Sono molto soddisfatto dei resoconti che i colleghi mi hanno riportato: abbiamo rinnovato molte professionalità"

Nella giornata di oggi gli stati generali dell’Azienda sanitaria della Romagna hanno fatto tappa all’ospedale di Faenza per ascoltare la voce degli operatori del posto e verificare lo stato della sanità in città. Come riferisce l'Unione della Romagna Faentina, "a Faenza negli ultimi anni l’Asl, attraverso un dialogo costante tra amministrazione e Regione ha consolidato una situazione che ha permesso di rendere stabili diverse specializzazioni così da permettere all’ospedale, in stretto contatto con le altre strutture socio-sanitarie, di continuare ad essere punto di riferimento per tutto il bacino d’utenza del territorio. Si tratta di circa 90mila abitanti, tra i residenti dei comuni dell’Unione e quelli di altre municipalità che, pur non rientrando nella provincia di Ravenna, afferiscono ai servizi sanitari manfredi". 

All’incontro di questa mattina oltre al Direttore generale di Ausl Romagna Tiziano Carradori erano presenti la Direttrice Sanitaria Aziendale Francesca Bravi, la Direttrice Amministrativo Agostina Aimola, il Direttore assistenziale Mauro Taglioni, il Direttore Sanitario dell’ospedale di Faenza Davide Tellarini, la Direttrice infermieristica del presidio ospedaliero manfredo Anna Lusa, la Risk Manager Annita Caminati, la Referente del Servizio di prevenzione protezione, Caterina Innocenti, la Direttrice del Distretto Sanitario di Faenza, Donatina Cilla e il Sindaco Massimo Isola. 

“Con le amministrazioni locali -ha sottolineato il direttore generale Tiziano Carradori- avevamo assunto degli impegni su una serie di interventi, poi messi in atto. Oggi, la mia presenza qui serve a verificare in che modo si stia procedendo ma anche per affrontare i problemi a cui dare risposta, tutto questo in un periodo di particolare criticità per la sanità italiana. Pensiamo sia particolarmente importante presidiare i luoghi di cura, dando, allo stesso tempo, vicinanza ai nostri colleghi che quotidianamente prestano assistenza in condizioni non sempre facili. Per quel che riguarda Faenza sono molto soddisfatto dei resoconti che i colleghi mi hanno riportato: abbiamo rinnovato molte professionalità; sono state attivate collaborazioni tra i Medici di Medicina Generale e la Cardiologia ospedaliera, oltre a verificare che il rapporto tra l’ospedale di Faenza con quello di Forlì, operazione che facilita un processo ai servizi della popolazione, sta avendo ottimi riscontri. Con le amministrazioni locali abbiamo preso degli impegni e attivato degli interventi ma è anche nostro dovere assicurare costante presenza e cercare di velocizzare gli interventi stessi. In particolare, il nostro Piano sul fronte dell’organigramma prevende l’assunzione di 360 nuove unità”.

“La scelta importante di questi anni -ha invece commentato il sindaco Massimo Isola- è stata quella di consolidare, anche grazie alla collaborazione con la Regione, i primari della città. In tre anni otto sono state le figure che hanno assicurato la sussistenza di altrettante specialità fugando quindi i dubbi di un depotenziamento del nostro presidio ospedaliero. Sono molto soddisfatto dell’incontro di questa mattina, non solo un momento formale ma un appuntamento per poter affrontare le sfide del futuro, soprattutto quelle legate alla velocizzazione dei servizi socio-sanitari. Tra le notizie positive oltre a quelle relativa ai nuovi primari ospedalieri anche la conferma dell’istituzione di un CAU,  Centro assistenza e urgenza, per alleggerire i tempi di attesa delle urgenze del nostro pronto soccorso e della collaborazione tra la cardiologia e i medici di famiglia, tutte azioni nell’ottica di servizi sanitari alla popolazione di alto livello e in prospettiva atte a diminuire i tempi di attesa delle prestazioni: una sfida che sappiamo essere difficile ma sulla quale siamo fortemente convinti di volerla affrontare”. 

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