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Cronaca

Pavoni di Punta Marina, l'associazione: "No allo spostamento, serve un progetto sperimentale di convivenza"

L'associazione Clama: "Si accusano i pavoni di danni all'ecosistema quando è evidente invece che la fauna e la flora della pineta sono state gravemente compromesse dal progetto del parco marittimo"

Botta e risposta sul caso dei pavoni di Punta Marina. Dopo le parole del consigliere Pd Renald Haxhibeku, espresse al termine del Consiglio Comunale di martedì, arriva immediata la replica dell'associazione animalista Clama Ravenna che, in particolare, sembrerebbe sconfessare quanto riferito dall'assessora Federica Moschini,  e cioè che la stessa associazione avrebbe dato la disponibilità a collaborare all’individuazione di un altro luogo che può essere idoneo a ospitare i volatili.

"La nostra associazione, assieme ad altre associazioni della regione e molti residenti, ha da subito espresso contrarietà all’ipotesi del trasferimento, e forti critiche nei confronti della determina comunale che non prevedeva alcun vincolo per la tutela degli animali - affermano da Clama - Non risulta poi che l'allevatore che si era proposto per la cattura fosse intenzionato a ospitarli in terreno 'idoneo', se non forse per breve periodo, in quanto per sua stessa dichiarazione avrebbe proceduto alla vendita per scopi che non è possibile conoscere. Ricordiamo infatti che nessun vincolo era stato posto né per la rivendita né per l'eventuale utilizzo a scopi alimentari, e che la sparizione di uno o più animali si sarebbe potuta giustificare con una semplice mail all’amministrazione comunale".

L'associazione animalista replica anche ai presunti danni provocati dai pavoni: "Accusano i pavoni di danni all'ecosistema quando è evidente invece che la fauna e la flora della pineta sono state gravemente compromesse dal progetto del parco marittimo". Si torna poi al tema centrale, ovvero quello dello spostamento degli esemplari da Punta Marina. "Sicuramente molti altri luoghi sarebbero migliori del campo di un allevatore che poi li avrebbe rivenduti senza possibilità di controllo, a fronte di una determina che prevede anche la detenzione in voliere molto piccole per animali abituati liberi - sottolinea Clama Ravenna - ma la nostra associazione non si è in alcun modo proposta per attivarsi per lo spostamento dei pavoni". L’assessora infatti durante il Consiglio comunale ha affermato che il Comune si è rivolto a Clama e altre associazioni chiedendo di dare una mano "e di individuare eventualmente un altro luogo che possa essere idoneo a ospitarli".

"La nostra proposta - sostiene l'associazione - consiste nell'individuare, in concerto con esperti, un progetto sperimentale per la convivenza fra residenti e pavoni, comprendente cartellonistica adeguata con istruzioni sul comportamento da tenere in presenza degli animali, percorsi educativi, studio per eventuali dissuasori visivi a protezione di proprietà private  maggiore pulizia delle strade, ecc…". 

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