rotate-mobile
Cronaca

Scommesse e giochi online con il wifi, Ravenna valuta firewall per bloccare l'accesso

Per quanto riguarda la proposta di vietare la pubblicizzazione di sale da gioco o attività similari mediante affissioni, l'Amministrazione comunale si riserva di valutarne l'applicabilità sotto il profilo giuridico

Continua la campagna del Comune di Ravenna per contrastare il fenomeno del gioco d'azzardo. L'amministrazione ha accolto le proposte del gruppo dello zuccherificio. “Per quanto riguarda la proposta di imporre il blocco sulla rete wifi alle scommesse e ai giochi online – dichiara l’assessore a Ravenna Digitale, Massimo Cameliani -. Verificheremo modalità e costi circa l’implementazione di un firewall che non consenta l’accesso a tali siti”.

Per quanto riguarda la proposta di vietare la pubblicizzazione di sale da gioco o attività similari mediante affissioni, l’Amministrazione comunale si riserva di valutarne l’applicabilità sotto il profilo giuridico. Sulla questione del gioco d'azzardo interviene anche Confesercenti Ravenna: "Il dibattito che si è riacceso a livello locale sui giochi d’azzardo è un segnale più che positivo per affrontare questa che sta diventando una piaga per la nostra società e per la nostra economia".

"Anche noi abbiamo preso parte al tavolo contro le dipendenze da gioco promosso dall’Assessore Piaia, portando il nostro contributo - continuano dall'associazione di categoria -. Siamo d’accordo col Sindaco Fabrizio Matteucci quando denuncia i trattamenti fiscali di favore riservati per l’industria del gioco, dove sono stati concessi livelli di tassazione diversi tra le varie tipologie di gioco. Siamo anche a favore delle proposte dei ragazzi del Gruppo dello Zuccherificio che si soffermano su questioni etiche di promozione e visibilità dei giochi d’azzardo e già intervenimmo quando il consigliere della Lega Nord Paolo Guerra per primo intervenne sulla questione del pericolo Ludopatie".

"Attenzione però, non limitiamoci a sottolineare i temi della fiscalità e  pubblicità del gioco - proseguono -. La stessa proposta di muratorie per nuove aperture di sale gioco o la definizione di distanze di minime da rispettare  nella distribuzione delle slot machine, non risolvono a nulla. In questa partita il rischio è di proporre soluzioni col solo effetto di nascondere la polvere sotto il tappeto. Ricordiamoci che la fetta di gioco che cresce maggiormente  è quella che avviene online,  tra le mura domestiche, senza possibilità di informare e raggiungere i soggetti deboli".

"Se veramente vogliamo contrastare questo fenomeno si deve intervenire a livello nazionale con serie politiche di contrasto delle ludopatie e in questo senso un buon risultato può venire dalla prevenzione, che oltre all’informazione al cittadino sui rischi del gioco e sugli aiuti proposti dalle Ausl territoriali, può contrastare e correggere in ogni forma di gioco legale, online e offline, gli elementi che facilitano comportamenti di gioco compulsivo o prolungato - aggiungono da Confesercenti -. Gli esempi sono numerosi: da musiche, colori e messaggi studiati per annacquare la percezione del rischio del giocatore e tenerlo incollato al monitor, alla vendita di biglietti con vincita istantanea alle casse dei centri commerciali o in distributori automatici all’interno di uffici come quelli postali, fino al concedere alle Sale Bingo di diventare luoghi di lunga permanenza con slot machine, ristorazione, vendita di sigarette e bancomat".  

"Informazione, prevenzione e fiscalità sono quindi le tre parole d’ordine sulle quali lavorare concretamente e contestualmente - viene evidenziato -. Gli stessi esercenti o tabaccai che negli ultimi anni hanno sottoscritto contratti per diventare punti di vendita di gioco, si sono trovati ammanettati da numerose clausole vessatorie a favore dei concessionari nazionali e in alcuni casi pagamenti di canoni che hanno messo in crisi la redditività dell’attività. Sembra assurdo ma a fronte di incassi e rischi nel maneggiare tale fatturato alcuni giochi nel bilancio dell’esercente finivano per registrare una perdita".

Conclude Confesercenti: "Non siamo contrari ai giochi pubblici di stato, anzi pensiamo che una proposta di gioco legale ben regolamentata aiuti a contrastare il gioco illegale che è sempre esistito. Detto questo però uno Stato che ha veramente a cuore lo sviluppo e il rilancio della propria economia, il sostegno della piccola e media impresa, l’occupazione giovanile, non concede  favori fiscali ad un settore che in alcun modo contribuisce al benessere generale dell’intera società. Con tale quadro normativo si è preferito favorire una tassazione occulta che ha battuto più forte sulle fasce più deboli della società e si è disegnato un’idea di Stato che premia i cittadini perché scommettono sul fato e non sulle loro capacità o sulle risorse del nostro Paese".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Scommesse e giochi online con il wifi, Ravenna valuta firewall per bloccare l'accesso

RavennaToday è in caricamento