rotate-mobile
Cronaca

Un'oasi in mezzo alla cava: 6 ettari del polo estrattivo saranno 'restituiti' alla natura

Dalla Giunta arriva l'ok al progetto di ripristino paesaggistico presentato dalla ditta. In passato non erano mancate le proteste dei residenti per l'ampliamento dell'attività estrattiva

Sei ettari di terreno dedicato fino a oggi all'attività estrattiva saranno 'restituiti' alla natura. Questo e ciò che prevede il progetto e la proposta di convenzione, approvati nei giorni scorsi dalla Giunta di Ravenna, relativi all’attività del Polo estrattivo "Bosca" a Lido di Dante. Si tratta di una porzione del vasto polo situato lungo via Bosca, lunga strada di campagna che collega via Marabina con la statale Adriatica tra Classe e Fosso Ghiaia. Un'area su cui nel passato non sono mancate le critiche relative all'ampliamento di circa 17 ettari della cava avviato nel 2021. Ora dunque arriva la "compensazione" prevista dalla Valutazione di impatto ambientale. Un'area di quasi 60mila metri quadrati del primo stralcio sarà infatti oggetto di un ripristino paesaggistico destinato, così auspica il progetto, a ospitare anche vari esemplari di fauna selvatica.

Un progetto di ripristino paesaggistico per il polo estrattivo "Bosca"

Il progetto

Il polo estrattivo "Bosca" è situato circa 3 Km a ovest dall'abitato di Lido di Dante ed è delimitato a nord dai Fiumi Uniti, a sud da via Sacca e dalla Pineta di classe, a ovest dalla via Bosca ed infine a est dallo scolo delle Motte. La Valutazione di impatto ambientale inerente il precedente ampliamento del polo prevedeva "il ripristino e recupero paesaggistico" dell’area del primo stralcio pari a 59.606 metri quadrati. Dal progetto originario, approvato con la Via nel 2014 e prorogata fino al 2028, l’attività estrattiva è stata inattiva dal 2014 e ha ripreso l’attività negli ultimi mesi del 2019 proseguendo fino ad oggi, nei Lotti 4 e 5 dell’area del primo stralcio. Il progetto di recupero naturalistico prevede "l’inizio degli scavi nel Lotto 1 per poi proseguire nei Lotti 2, 3, 4 e 5. Negli ultimi due Lotti 4 e 5 ci sarà un completamento con approfondimento dello scavo. Contemporaneamente al completamento del lotto escavato, si procederà alla sua ricomposizione e ripristino, compatibilmente alle attività di estrazione".

"Le sponde della zona umida saranno create per ospitare varie forme viventi - si legge nel progetto presentato alla Giunta - la sinuosità della linea di sponda, dà la possibilità allo sviluppo di microhabitat favorevoli alla diversificazione della vegetazione e fauna". I 6 ettari di terreno vedranno quindi una risistemazione del verde alternando "canneto, specie igrofile e specie mesofile". L'intervento di ripristino, per quanto riguarda la fauna, mira "soprattutto a creare diverse nicchie ecologiche al fine di favorire un alto numero di specie tipico degli ambienti più maturi. Inoltre, questa zona, si trova circondata da seminativi che per il loro alto grado di antropizzazione e semplicità ecosistemica non sono in condizione di garantire un supporto adeguato alla fauna a svolgere con regolarità i cicli vitali". Il materiale da estrarre prima di procedere alla riqualificazione ambientale è costituito in prevalenza da sabbia. "Il terreno agricolo - si legge nella proposta di convenzione - nonché il materiale di scarto derivante dalla precedente attività estrattiva, verranno riutilizzati durante i lavori di sistemazione annuale e finale". La convenzione tra la ditta e il Comune fissa quindi una durata dell’autorizzazione di 5 anni a partire dalla data di ritiro dell’atto autorizzativo da parte della società.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Un'oasi in mezzo alla cava: 6 ettari del polo estrattivo saranno 'restituiti' alla natura

RavennaToday è in caricamento