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Economia

Coronavirus, Uilfpl: "Serve un reale sostegno alla nostra sanità pubblica"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

In Italia la campagna vaccinale ha superato la soglia dell’80% con almeno una dose, con vaccinazione completa il 74% e il 26% per le dosi booster. Numeri importanti che ci dicono come 48 milioni di italiani si siano affidati alla Scienza. I dati dei ricoveri ospedalieri e in terapia intensiva parlano chiaro: il vaccino è uno strumento indispensabile in una Pandemia, un mezzo per ridurre in modo significativo il rischio di contrarre forme gravi della malattia. Tuttavia dobbiamo essere consapevoli che non basta. Non possiamo pensare di affidarci solo al vaccino dimenticandoci che nel frattempo il virus continua a circolare, come abbiamo visto dall’aumento dei contagi delle ultime settimane.

Gli ultimi dati in Europa infatti sono preoccupanti, sia sotto il punto di vista del contagio, basti pensare che in Italia, nelle ultime 24 ore, è stata superata quota 30 mila casi in un giorno (mai così tanti da novembre 2020), e se consideriamo che siamo solo al mese di dicembre è plausibile attendersi una ulteriore impennata nei mesi di gennaio (terminate le feste natalizie) e in quello di febbraio. A questo punto dobbiamo proteggere la salute collettiva, partendo dalle persone più fragili, dagli anziani e dai bambini e mettere al sicuro la nostra economia accelerando non solo sulla campagna vaccinale, e in particolare sulle dosi booster, ma attuando e rafforzando un sistema mirato di contenimento dei contagi.

È indispensabile porre estrema attenzione guardando non solo a oggi ma anche alle prossime settimane; distanziamento e tracciamento diventano due fattori importantissimi. Non possiamo pensare di abbassare la guardia contro una variante, come quella Omicron, che si sta dimostrando essere più contagiosa della Delta. Non è altresì pensabile che salute ed economia debbano essere due elementi in continua contrapposizione; le decisioni debbono essere ponderate e lungimiranti. A questo punto piuttosto che elargire bonus vari, dai monopattini alle vacanze, solo per citarne alcuni, sarebbe opportuno orientare le risorse nei confronti di un reale sostegno alla nostra sanità pubblica che è anche sostegno all’economia.

È proprio in questo quadro che non possiamo accettare che lo Stato pensi di finanziare ordinariamente la sanità senza tener conto che la situazione emergenziale necessita di finanziamenti straordinari per potenziare quei servizi sanitari strettamente collegati al contenimento e alla gestione della COVID-19; contact-tracing, tamponi, hub vaccinali, reparti e servizi covid solo per citarne alcuni. Ricordiamoci infine che oltre alla pandemia vi sono tanti altri bisogni che necessitano di risposte e che nel settore della sanità il personale dipendente è già provato da due lunghi anni di pandemia. 

Sarebbe un rischio pensare di aver già vinto, come sarebbe poco lungimirante pensare che i soli 2,2 miliardi previsti dalla Legge di stabilità per l’aumento del fondo del Servizio Sanitario Nazionale, parte dei quali saranno assorbiti dall’aumento dei costi dell’energia, possano dare risposte ad una pandemia per nulla finita e alla necessità di dare risposte a tutte le altre patologie, molte delle quali frutto di questi ultimi due anni, pensiamo solo a titolo di esempio alle molteplici forme di disagio che hanno colpito tutte le fasce della popolazione, dai bambini agli anziani.

Uilfpl di Ravenna

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