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Basso (Lega): "No ai manifesti gender con i soldi dell'Europa"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

No a risorse comunitarie spese per sostenere le teorie transgender: vengano semmai investite invece per i cittadini. Diciamo basta a un'Europa che, dopo essersi spesso dimostrata poco rispettosa delle nostre tradizioni, ora lo è di fatto anche delle nostre leggi, sostenendo finanziariamente una campagna di comunicazione, come quella veicolata dai manifesti apparsi a Ravenna, che propongono apertamente un modello che la nostra normativa non consente. In Italia non è consentita la registrazione nell’atto di nascita dei bambini nati da coppie dello stesso sesso. In Italia il ricorso alla maternità surrogata è vietato dall'articolo 12, comma 6, della legge 40/2004 e la Camera ha già votato la proposta di legge che introduce il reato universale per questa pratica. Queste sono le leggi del nostro Paese e l'Ue deve portare loro il dovuto rispetto. Le donne non si noleggiano, i figli non si comprano: questi sono per noi principi inderogabili. Non è accettabile che i soldi dei cittadini europei vengano utilizzati così: io stessa chiederò spiegazioni Bruxelles e inviterò tutte le istituzioni coinvolte a fare chiarezza.

Alessandra Basso eurodeputata della Lega

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