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Battesimo (La Pigna): "Alunni della scuola di San Pietro in Campiano a rischio"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

Il forte calo demografico generale che colpisce anche nel nostro comune, unitamente allo spopolamento costante che colpisce in particolare le zone del nostro forese, sta avendo pesanti ripercussioni anche sulla scuola. Frazioni come Roncalceci, Filetto e Castiglione non vedranno le prime classi elementari e rischiano addirittura la chiusura. Conseguentemente, molti genitori sono costretti a spostare i propri figli in altre frazioni o persino in altri comuni, con tutti i disagi e le difficoltà del caso.

In queste ore, é balzata agli onori delle cronache la scuola secondaria di primo grado di San Pietro in Campiano. Un caso specifico e allarmante, se visto in ottica di prevenzione Covid, argomento così scottante e impellente in questo momento storico. Alla scuola in oggetto ad oggi risultano iscritti solo 52 alunni (contro i numeri molto più alti degli anni precedenti), di cui 20 interessati al modulo di 30 ore settimanali con sabato a casa. La dirigente scolastica ha richiesto come ogni anno l’attivazione delle tre classi prime, visto che gli spazi a disposizione lo permettono. Tuttavia, paradossalmente l’Ufficio scolastico provinciale ha fatto sapere di non avere i numeri per fare 3 classi (sarebbero classi di circa 16/17 alunni contro i 18 alunni minimi della regola ministeriale pre covid senza considerare eventuali ripetenti o arrivi fuori termine). Eppure, in un momento in cui la pandemia rende ancora più preoccupante la formazione delle “classi pollaio”, si prospettano 2 sole sezioni, da 26 alunni circa.

Immaginabile la grandissima preoccupazione dei genitori, che hanno deciso in autonomia di rivolgersi al Direttore dell’ufficio scolastico, al quale chiederanno una deroga nell’applicazione delle regole in ambito di formazione delle classe prime. Tale richiesta, del tutto legittima, si basa sul principio dell’inopportunità nel perseguire le regole pre Covid per la formazione delle classi, quando questi mesi di pandemia hanno decretato la necessità di diminuire il numero di alunni per classe. Avendo poi la scuola di San Pietro in Campiano gli spazi adeguati, non si capisce il perché l’ufficio principale insista nel non concedere 3 classi. Non bisogna dimenticare che ai circa 26 alunni per classe si sommeranno le presenze della maestra e di eventuali educatori/insegnanti di sostegno.

Va poi tenuto conto che le classi numerose possono creare difficoltà al processo di apprendimento degli studenti, ancor più se si considera che questi bambini inizieranno un nuovo percorso formativo, dopo 2 anni scolastici difficili che non hanno permesso, visti i mesi di dad, di acquisire tutte le competenze necessarie. Non ultimo poi vanno evidenziare le difficoltà che gli stessi professori dovranno affrontare. Insomma una situazione, quella di San Pietro in Campiano, non nuova purtroppo, ma che evidenzia tutti i limiti burocratici della gestione scuole. Limiti che diventano ancor più preoccupanti alla luce dei cambiamenti inevitabili e necessari nell’era post pandemia.

Marianna Battesimo, lista civica La Pigna

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