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Rifiuti, risoluzione del contratto con Ambiente 2.0: le reazioni politiche

Diverse le reazioni politiche in merito risoluzione del contratto con RTI Ambiente 2.0 dopo i disagi sulla raccolta rifiuti nel ravennate

Diverse le reazioni politiche in merito risoluzione del contratto con RTI Ambiente 2.0 dopo i disagi sulla raccolta rifiuti nel ravennate. "Non cambiano di una virgola le responsabilità politiche del Pd e di Michele De Pascale che è il suo massimo dirigente provinciale, per il pasticcio della raccolta rifiuti nel comune di Ravenna dove si candida a sindaco pur non essendo ravennate - esordisce Alberto Ancarani di Forza Italia -. De Pascale ne è talmente consapevole che per compiacersi dell’avvenuta risoluzione consensuale, sulle cui conseguenze pratiche ci sono tuttora molti dubbi da colmare, è intervenuto mezz’ora dopo l’annuncio diramato da Hera. Non vorremmo che l’opinione pubblica un po’ smemorata dimenticasse che non sempre il nostro riesce ad essere così fulmineo: prima di leggere parole di biasimo dello stesso De Pascale per la gestione del servizio da parte della nuova società infatti passarono otto giorni. Ovviamente c’è un motivo".

"Sa bene, De Pascale, quanto Hera sia intrisa di politica e di politica di un solo colore/partito e come quel colore/partito sia proprio il suo - attacca l'esponente azzurro -. Sa bene che quella società, per quanto a controllo pubblico non ha più alcun rapporto di subordinazione ai cittadini azionisti attraverso il Comune, perché le decisioni non sono di fatto neppure nelle mani di un comune grande come quello di Ravenna, la cui unica prerogativa pare essere quella di nominare un lautamente pagato consigliere di amministrazione che va ricompensato per incarichi politici che non gli si sono potuti concedere. Appellandosi alla comune militanza politica dei dirigenti di Hera dunque il nostro si è impegnato perché il macigno che gli era piovuto addosso a 40 giorni dalla data di apertura delle urne venisse rimosso. Qualcuno ha evidentemente obbedito. Siamo tuttavia certi che i cittadini non dimenticheranno facilmente".

DE PASCALE - "Questa decisione - commenta De Pascale - appariva inevitabile già da diversi giorni e deve assicurare, in pochissimo tempo, il ritorno alla qualità del servizio che conoscevamo. Quanto accaduto non può però passare sotto silenzio. Vanno accertate le responsabilità professionali e vanno corrette radicalmente le modalità di espletamento delle gare, ricercando la qualità invece che il risparmio e predisponendo controlli severi e efficaci sul rispetto del capitolato di gara prima di assegnare il servizio e durante il suo espletamento. Se sarò eletto lavorerò con tutte le mie energie per aprire, di concerto con gli altri sindaci, una nuova fase dell'azienda che recuperi lo spirito e gli obiettivi per cui è stata costituita: servizi pubblici di qualità, prezzi equi e sviluppo sostenibile del territorio".

PRI - “Basta disagi per i cittadini”, è la posizione del Pri Ravenna. "Non si capisce - commenta il segretario del partito dell'edera, Eugenio Fusignani - perché Hera abbia risolto subito problemi analoghi a Bologna per il subentro di una nuova ditta, invece non sia riuscita a risolverli a Ravenna. Spero che prima di andare alla risoluzione del contratto, che vale per l’intero territorio provinciale, ci sia stato almeno un abboccamento col secondo classificato della gara, che accetti le condizioni del primo, per non creare ulteriori problemi ai cittadini, che già hanno subito in queste settimane molti disservizi. C’è stata mancanza di controllo da parte di Hera. Il disagio c’è stato soprattutto in centro città. Inoltre, al di là delle rassicurazioni di Hera, come verrà gestita la transizione? I cittadini non possono continuare a pagare per gli errori fatti da altri”.

Prosegue l'esponente dell'edera: "L’amministrazione comunale in questa coso è vittima come i cittadini della mala gestione di Hera, ma certo rimane il conflitto di interessi già più volte denunciato dei comuni che dovrebbero vigilare e che sono contemporaneamente soci e controllori. A bocce ferme occorrerà sanare questo conflitto di interessi, ora però si pensi al servizio ai cittadini e, anche, a dare garanzia ai lavoratori”. “Da fonti sindacali infatti apprendiamo – continua Fusignani – che 86 nuovi lavoratori erano stati assunti con contratto a tempo indeterminato solo due giorni fa. Che fine faranno i loro contratti? Inoltre i sindacati congiuntamente avevano ottenuto un buon accordo, l’applicazione del contratto Fise/Assombiente, l’assunzione di tutto il personale che già lavorava nell’area, più le 86 nuove assunzioni e la non applicazione del jobs act. Auspico che la società che subentrerà in questo appalto alle stesse condizioni non voglia far pagare ai lavoratori il peso della situazione di emergenza. Ringrazio anzi il sindacato e in particolare la UIL trasporti per essere al fianco dei lavoratori, dove per altro si trova da sempre anche il Pri Ravenna. Non vi lasceremo soli”. 

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