"Dalle dichiarazioni dell'Assessore Guerrieri ci par di capire che egli non abbia alcun interesse a richiedere il rispetto delle risoluzioni regionali. Non vogliamo più i giri di parole tipici della politica: pretendiamo che l'Assessore ci risponda nel merito, e a tal proposito, oltre ai due ordini del giorno già presentati, abbiamo aggiunto anche una interrogazione.

L’Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna ha approvato, in data 12 luglio 2011, una risoluzione che impegna la Giunta regionale “a dare il proprio parere negativo a tutte le richieste di ricerca e coltivazione presentate in aree del territorio regionale colpite dalla subsidenza e da fenomeni franosi” , ed è facoltà anche dei Comuni di esprimere la propria opinione su questi interventi sul proprio territorio. L'opinione dell'Assessore è dunque che ulteriori prelievi dal sottosuolo nel nostro territorio siano sostenibili da un punto di vista ambientale?

Non nascondiamoci dietro ad un dito limitandoci a parlare solo dei monitoraggi, perché è palese che lo scopo di questi sia un eventuale prelievo futuro. Lo stesso infatti stabilisce anche la risoluzione in oggetto, quando afferma che “anche le fasi della ricerca di idrocarburi, fino alla perforazione del pozzo esplorativo, comportano spese molto ingenti che possono essere compensate soltanto dall’ottenimento della concessione per la coltivazione del giacimento”.

La scusa per rimandare tutta l’operazione a tempi più ‘propizi’ è forse solo quella dei danni alle colture, per cui anche Coldiretti si è affrettata a smentire gli accordi già, pare, stipulati in merito alla quantificazione dei danni? Ci spieghi inoltre, l’Assessore, come è possibile che i tecnici di Enel Longanesi si assumano le responsabilità peritare i danni provocati dalla società che rappresentano e per cui lavorano. Ci pare che  il conflitto di interessi sia più che evidente. Come è indubbio che, se il Comune pagasse come richiediamo nel nostro ordine del giorno, i denari sarebbero sempre quelli dei cittadini.

Una domanda, invece, vogliamo porre all’assessore: i danni irreversibili all’ambiente, che si traducono, per il nostro territorio, nell’acuirsi della subsidenza, con tutti i problemi di dissesto idrogeologico che ne conseguono, non ultimo il periodo di ritorno delle piene dei fiumi da alcuni studi valutato in 50 anni, e non più in 100 (a partire dall’alluvione del 66 che provocò, se non ricordiamo male, la rottura del Montone), chi li paga? Enel, il Comune o Domineddio? Certe scelte, come sottolineato dalla risoluzione regionale, non sono in alcun modo compensabili con pecunia, riteniamo. Come riteniamo che il Comune abbia il primario dovere di battersi contro i danni irreversibili al nostro territorio.

A prescindere dalla campagna elettorale. Siamo in attesa inoltre di sapere a quanto ammontano i denari ricevuti dal Comune (sottoforma di royalties e/o compensazioni)  dall'Enel e dalle altre società che sondano e poi sfruttano il nostro sottosuolo, perché, sicuramente, queste informazioni possono aggiungere spunti di riflessione in merito alle scelte prese e alle giustificazioni date. Abbiamo inoltrato la richiesta l'8 febbraio, ma ad oggi ancora nessuna risposta, nonostante i 5 giorni lavorativi già abbondantemente trascorsi.

A lato poi che il modello di ‘sviluppo’ in cui la ricerca di nuove fonti di energia è sempre predominate rispetto alle politiche di risparmio delle stesse, dimostra, anche in questo caso preciso, come, non solo a nostro avviso, non sia possibile proseguire ad oltranza. Sono questi i temi che, con buona pace dell’Assessore Guerrieri, il Movimento non affronta solo in campagna elettorale, ma che costituiscono da sempre il postulato teorico delle proprie battaglie".