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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Faenza, l'UDC: "Le promesse da marinaio dei candidati sindaci del comprensorio?"

Vorremmo ricordare ai nostri concittadini che la Regione Emilia Romagna, con propria legge n. 2 del 2003, decideva di sopprimere le Opere Pie, di espropriare i loro beni e di istituire le A.S.P.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

Vorremmo ricordare ai nostri concittadini che la Regione Emilia Romagna, con propria legge n. 2 del 2003, decideva di sopprimere le Opere Pie, di espropriare i loro beni e di istituire le A.S.P. (Aziende di Servizi alla persona) che avrebbero operato nel settore dell’assistenza mediante attività, servizi, progetti con l’obiettivo di assicurare interventi a misura e secondo il bisogno della persona. In particolar modo la questione riguardava la gestione delle Case Protette o di servizi rivolti a disabili.

Nel territorio Faentino era prevista l’istituzione di una sola Azienda che doveva comprendere i Comuni di Brisighella, Casola Valsenio, Castel Bolognese, Faenza, Riolo Terme e Solarolo.

Nel 2008, anno in cui è stata data applicazione alla legge, a seguito di accese proteste delle popolazioni dei Comuni periferici furono istituite due Aziende: ASP “Prendersi cura” per i Comuni di Solarolo e Faenza e ASP “Solidarietà insieme” per i Comuni di Brisighella, Casola Valsenio, Castel Bolognese e Riolo Terme. Eravamo alla vigilia delle elezioni comunali per Brisighella, Casola Valsenio e Castel Bolognese e mal si sarebbe sopportata in quei Comuni una protesta di tale portata e gli allora candidati  Sindaci di alcuni comuni, si adoperarono (forse di mala voglia?) in quella direzione e durante la campagna elettorale del 2009 i candidati sindaci della sinistra spergiuravano che mai e poi mai si sarebbe giunti ad una unificazione delle due aziende operanti sul territorio.

Oggi è dato quasi per certo che queste si fonderanno per formare una unica ASP che operi nell’intero territorio comprensoriale. E quei Sindaci, cosa pensano di dire a quegli elettori dei quali hanno carpito la buona fede?

Qualunque operazione politico-amministrativa deve preoccuparsi di garantire la miglior assistenza possibile ed il massimo grado di servizi per tutti i cittadini dei comuni del comprensorio senza distinguo alcuno.

E’ poi opportuno chiedersi: o i candidati sindaci nel 2009 non erano consapevoli di ciò che stavano per andare ad amministrare oppure sapevano bene come stavano le cose e, pur di ottenere consenso, hanno promesso cose che sapevano bene di non poter mantenere.

In entrambi i casi è palese il basso livello di detti sindaci, infatti: se fosse vera la prima ipotesi emerge l’inadeguatezza dei personaggi che ora ricoprono il ruolo di sindaci per aver affrontato argomenti e fatto promesse di cui non conoscevano l’esatto contenuto; se fosse vera la seconda ipotesi la cosa sarebbe ancora più grave perché si sarebbero fatte promesse tese a raggirare l’elettorato, nella massima espressione della peggior politica.

Ai cittadini–elettori, su questo argomento di basilare importanza come l’assistenza alle persone,  riteniamo che debba essere assolutamente salvaguardata la qualità dei servizi e lasciamo una domanda: “i vostri attuali amministratori erano miopi o sapevano di mentire”?

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