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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Lido di Dante, il mare entra in pineta: vanificato intervento tampone

"Senza voler creare allarmismi di sorta, a Lido di Dante la cittadinanza è un pò preoccupata dall'ingressione del mare nella pineta Ramazzotti"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

"Senza voler creare allarmismi di sorta, a Lido di Dante la cittadinanza è un pò preoccupata dall'ingressione del mare nella pineta Ramazzotti. La maggior parte si chiede cosa potrebbe succedere se, anziché una modesta mareggiata, la località fosse interessata da una delle solite del tipo halloween 2012. Ma il peggio deve ancora venire. L'eloquenza delle foto, ancor più cruente un breve filmato che presto sarà pubblicato, non necessitano di commenti.

Il mare è penetrato abbondantemente in pineta, spazzando via ogni cosa che ha incontrato sul suo cammino e facendo piazza pulita degli ultimi lavori per tamponare la falla aperta dall'ultima maretta. Sicuramente, rispetto ai danni che la perturbazione di questi giorni ha arrecato in diverse città del territorio italiano, potremmo dire di essere dei miracolati, ma non è questo il concetto. Pur dando atto della buona volontà del sindaco, è ora di cambiare registro.

Se Fabrizio Matteucci ha affermato che solleciterà la Regione per iniziare i lavori di messa in sicurezza dell'intero tratto della Riserva naturale il prossimo inverno anziché nel 2015, noi chiediamo che si proceda subito. Ben vengano le lettere al Prefetto e alla Forestale, ma Il mare non sa leggere e quindi si deve ostacolare, prima che, oltre la pineta, raggiunga anche l'abitato di Lido di Dante. È questo aspetto che tiene in fibrillazione la cittadinanza, ma anche l'intera imprenditoria che vede compromesso il proprio futuro se si aspettano i tempi biblici della burocrazia.

Il palliativo è svampito e con esso anche cinquantamila euro, tanto è costato tappare il buco precedente, e noi non siamo disposti che si sperperino altri soldi dei cittadini contribuenti con lavori di specie. Necessita un atto d'urgenza, interessando i ministeri competenti, ambiente-tutela del territorio e del mare, politiche agricole-forestali, nonché la Regione Emilia Romagna, affinché si provveda a salvare questo patrimonio di inestimabile pregio ambientale e a mettere in sicurezza la località. Caro Fabrizio, i freni inibitori hanno un limite, non costringere la gente a scendere in piazza, è un atto di protesta che non è nelle loro intenzioni, ma tutto dipende da te".

Pasquale Minichini

Capogruppo Consiglio territoriale di Lista per Ravenna

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