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"Incrocio maledetto", "Il Sirio-red deve essere supportato dalla presenza del vigile"

"Inizio dalla fine dell'accorata difesa del sindaco di Ravenna, in merito alla regolamentazione dell'incrocio della morte: "È un discorso impopolare? Me ne prendo la responsabilità". Assolutamente no"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

"Inizio dalla fine dell'accorata difesa del sindaco di Ravenna, in merito alla regolamentazione dell'incrocio della morte: "È un discorso impopolare? Me ne prendo la responsabilità". Assolutamente no, è il discorso del buon padre di famiglia, il quale raccomanda al figlio che va alla movida i corretti comportamenti da tenere per ritornare a casa sano e salvo. Tutt'altra cosa quando si addentra nella materia con l'affannosa ricerca del consenso per un provvedimento che, da qualsiasi angolatura lo esamini, fa acqua da tutte le parti. Sicuramente qualcosa era da fare per evitare che fiumi d'inchiostro si riversino sui quotidiani, ogni qualvolta si assiste allo strazio delle famiglie nel vedere il proprio caro che ha perso la vita o esamine nelle lamiere contorte di un mezzo di trasporto. Ma, pur giusto lo strumento elettronico, se non supportato dalla presenza del vigile vanifica ogni intento.

Checché ne pensa il nostro sindaco, la presenza fisica dell'agente è un deterrente di gran lunga superiore allo stesso rilevatore delle infrazioni. L'avevo scritto appena se n'è parlato, di regolamentare temporaneamente questo maledetto incrocio anche con la presenza della Polizia Municipale. Il tutto a costo zero, poiché i proventi delle infrazioni avrebbero coperto di gran lunga i costi dell'apparecchio di rilevazione e del personale che si sarebbe impiegato. Si parla già di tantissime infrazioni e si fanno i calcoli delle entrate nelle casse comunali, ma alla fine i conti non torneranno, non possono tornare. Con il risultato che non si è risolto l'aspetto principale: evitare, o quantomeno contenere, le stragi passando con il semaforo rosso.

Non mi soffermo sugli aspetti tecnici delle competenze o sulle abilitazioni di tali strumenti per la rilevazione dell'infrazione, è stato già presentato un esposto dall'Auto moto club Romagna, ma sulla consolidata giurisprudenza che ha fatto carta straccia di una moltitudine di contestazioni del genere. Che i soloni di Palazzo Merlato non hanno voluto tenere in considerazione. Su tale violazione, ha messo un punto fermo la Corte di Cassazione.

Per la Suprema Corte, il principio è: […], la mancata presenza in loco di agenti operanti per un verso preclude la possibilità di contestazione immediata nei casi in cui ciò sia possibile, così eludendo ex antea il precetto legislativo al riguardo e, per altro verso, non consente di verificare le concrete situazioni in cui l'apparecchio di rilevamento automatico opera, consentendo possibili equivoci, non risolubili con certezza proprio per l'assenza degli agenti sul posto (Cass. 23301/2005)"; "Osserva la Corte che non merita accoglimento la tesi della non necessaria presenza degli organi di polizia, in caso di apparecchiatura a posto fisso presso gli impianti semaforici, in relazione all'epoca della contestazione. Questa Corte suprema (Cass. 8465/2006) ha, invero, affermato che nella fattispecie sia necessaria la presenza del vigile. […] Peraltro, la fattispecie dell'attraversamento del semaforo a luce rossa, rilevata solo con apparecchiatura a posto fisso, si presta a possibili errori (Cass. 23084/2009)"; D'altra parte, l'istituzionale rinuncia alla contestazione immediata non è conforme alle possibili situazioni che in tali evenienze possono verificarsi (come ad es. nel caso di coda di veicoli che non consenta al mezzo che abbia legittimamente impegnato l'incrocio di attraversarlo tempestivamente) e che solo la presenza di un agente operante "in loco" può ricondurre nell'alveo della corretta applicazione delle disposizioni relative (Cass. 27414/2009)".

Quindi sindaco, il concetto non è "un vigile per ognuno di noi", ma un vigile che la norma prevede ci deve essere. Qualcosa, pertanto, che nasce con buoni propositi, cioè diminuire quantitativamente le stragi in questo incrocio, alla fine si rivela inconcludente".

Pasquale Minichini

Capogruppo di Lista per Ravenna

Consiglio territoriale del Mare

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