rotate-mobile
Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

"Esami inaccessibili in Ausl per le donne incinte": a 6 mesi dall'appello del sindaco il problema continua

Già lo scorso dicembre (in piena emergenza Covid) Michele de Pascale, in un incontro con la direttrice del distretto sanitario di Ravenna dell'Ausl della Romagna Roberta Mazzoni, aveva lanciato l'allarme

I consiglieri Michele Distaso di Sinistra per Ravenna e Mariella Mantovani di Articolo Uno hanno presentato un question time che verrà discusso martedì dal titolo "Controlli in gravidanza: “Screening primo trimestre e morfologica” non accessibili per tutte le donne in Ausl Romagna". "Sono molteplici, infatti, le segnalazioni che ci sono pervenute da ginecologhe e da donne in gravidanza che hanno evidenziato un problema di accessibilità allo screening primo trimestre e all’ecografia morfologica - spiegano i consiglieri - Alla richiesta di prenotazione di questo test combinato presso la Ausl Romagna, si sono sentite rispondere che non c’è posto né a Ravenna, nè a Faenza nè Lugo, ma nemmeno a Forlì o Cesena. Queste prestazioni, fondamentali per una donna in gravidanza, dovrebbero essere garantite dalle strutture pubbliche senza l’obbligo di affrontare esborsi economici considerevoli nella sanità privata".

Il problema è già noto da tempo anche al sindaco: già lo scorso dicembre (in piena emergenza Covid) Michele de Pascale, in un incontro con la direttrice del distretto sanitario di Ravenna dell'Ausl della Romagna Roberta Mazzoni, aveva lanciato l'allarme. "E' una delle prestazioni critiche legate alla difficoltà di reclutamento di ginecologi accreditati a erogare questa prestazione. In questo momento siamo in difficoltà e abbiamo un sistema di collaborazione che mette in campo anche gli altri ospedali dell'Ausl Romagna. Ma su questa prestazione abbiamo ciclicamente delle difficoltà nei vari ospedali romagnoli: al momento la prestazione non viene erogata da nessuna struttura privata accreditata. Farò un approfondimento ulteriore perchè molte donne rischiano di non avere questa prestazione, vedremo di trovare un sistema compensativo. Il consultorio familiare si sta potenziando con un nuovo medico abilitato a questa prestazione", aveva annunciato a dicembre Mazzoni. "Se l'alternativa è non dare la prestazione, si dà la miglior prestazione possibile, facendola fare comunque a un ginecologo naturalmente - aveva ribattuto allora il primo cittadino - Spero che da parte della Regione anche solo transitoriamente si possa allargare le maglie per garantire la prestazione a tutti, perchè l'alternativa è inaccettabile".

"Sappiamo che il sindaco di Ravenna ha più volte sollecitato l’Ausl Romagna affinché la stessa agisse per ripristinare l’accessibilità totale alle prestazioni prima ricordate - continuano i consiglieri - Si chiede quindi se il sindaco è a conoscenza del fatto che le prestazioni sono ancora non accessibili a tutte le donne e se ritiene di intervenire ulteriormente nei confronti di Ausl Romagna, affinché la stessa si metta nelle condizioni di fornire adeguate prestazioni pubbliche alle donne in gravidanza".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Esami inaccessibili in Ausl per le donne incinte": a 6 mesi dall'appello del sindaco il problema continua

RavennaToday è in caricamento