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Cronaca

Omicidio Molducci, l'ex moglie: "Mio figlio era soggiogato da lui". Il medico: "Le sue tante patologie spiegano la morte naturale"

Nuova udienza per la morte di Danilo Molducci, il medico di Campiano deceduto il 28 maggio del 2021, per la morte del quale oggi si trovano alla sbarra degli imputati con l'accusa di omicidio pluriaggravato il figlio e la badante. Oggi è il turno dei testimoni delle difese

Nuova udienza in Corte d'Assise nel Tribunale di Ravenna per la morte di Danilo Molducci, il medico di Campiano deceduto a 67 anni il 28 maggio del 2021, per la morte del quale oggi si trovano alla sbarra degli imputati con l'accusa di omicidio pluriaggravato il figlio del medico, il 40enne Stefano Molducci, ed Elena Vasi Susma, badante del dottore per quasi due anni. Oggi è il turno dei testimoni delle difese chiamati in aula dai legali dei due imputati, gli avvocati Claudia Battaglia e Antonio Giacomini.

La madre di Stefano: "Mio figlio era soggiogato da suo padre, doveva sempre obbedirgli"

Tra loro c'è Marinella Merendi, ex moglie del dottor Molducci e madre dell'imputato Stefano. La donna spiega di essersi separata dall'ex coniuge nel 2011, anche se non vivevano più insieme già dal 2006, e di aver divorziato poi ufficialmente nel 2018, tuttavia la coppia era rimasta in buoni rapporti. Però tra il figlio Stefano e l'ex marito i rapporti erano molto diversi: "Il padre chiedeva sempre e il figlio doveva obbidire correndo - dice la madre - Stefano doveva servirlo su tutto, seguire tutti i lavori di casa, gestire le badanti. Anche io ovviamente dovevo essere la sua serva, e fino a quando siamo stati sposati l'ho sempre servito. Il mio ex marito era una persona bivalente: con gli altri era sempre gentile, con la famiglia aveva un rapporto completamente diverso, non gli interessava di noi. Stefano era soggiogato dal padre, doveva rinunciare alla sua famiglia per star dietro al mio ex marito".

Oltre a questo, la donna spiega di aver affidato il suo patrimonio - circa 250mila euro - al figlio Stefano: "Lo gestisce lui perché è molto bravo con il trading, per due anni ha ottenuto una plusvalenza di 80mila euro". Il figlio gestiva anche i soldi del padre: "Danilo si lamentava di aver perso dei soldi un anno per via della gestione del suo patrimonio da parte di Stefano, però si fidava, così come si fidava della badante".

Anche la compagna di Stefano, chiamata tra i testimoni, conferma la dinamica del rapporto che c'era tra padre e figlio: "Stefano si occupava molto del padre, tanto che spesso noi litigavamo per questo motivo: se il padre chiamava, c'era sempre prima lui. Tornava a casa tardi, passava molto tempo da mio suocero. Era un uomo dal carattere non facile e si arrabbiava facilmente". La donna spiega che l'attività di trading di Stefano sostiene la loro intera famiglia: "Io non lavoro, mi occupo dei nostri figli e di mia madre invalida, lui grazie al trading mantiene tutti".

A difesa di Stefano interviene anche un suo amico avvocato, che conferma che i rapporti tra padre e figlio fossero altalenanti, ma nonostante questo "Stefano lo seguiva a 360 gradi, lo portava alle visite mediche, si occupava della gestione delle badanti, delle faccende domestiche, delle terapie che doveva seguire". Stefano gli aveva raccontato, dice, che il padre di recente aveva dato incarico a un legale per ricostruire i movimenti sui suoi conti: "Non era preoccupato, non era la prima volta che il padre gli chiedeva i soldi indietro, anche se non era mai arrivato a incaricare un avvocato".

I medici: "Molducci era debole e aveva mille patologie che spiegano la morte naturale"

Tra i testimoni in aula c'è anche il dottor Aurelio Caminiti, medico chirurgo specialista in medicina legale nominato dalla difesa per assistere alle indagini sulla salma di Danilo Molducci. Il medico cita le tante patologie da cui era affetto Molducci, dall'ipertensione alla cardiomegalia, "tali da portare a uno scompenso cardiaco terminale con edema polmonare acuto, che ha causato la morte". Il dottor Caminiti ritiene dunque che si sia trattato di una morte naturale: "Aveva mille patologie, c'erano tantissime cause naturali tali da portare a un decesso, infatti io me lo spiego benissimo". E per quanto riguarda i livelli di amlodipina (vasodilatatore usato per l'ipertensione arteriosa) "erano quelli di un assuntore cronico come lui che ne abusava, non erano fuori dal range terapeutico. E poi in 34 anni di esperienza non ho mai visto un solo caso di morte per sovraddosaggio di amlodipina".

Oltre a Caminiti hanno preso la parola altri due medici, un cardiologo e un neurologo di una clinica privata di Cesena in cui il dottor Molducci, due settimane prima di morire, aveva fatto delle visite in vista di un intervento alla spalla. Entrambi lo descrivono come un paziente "in condizioni serie, con grave riduzione della mobilità delle gambe, iperteso, obeso e debole", seppur "collaborante e senza problemi a braccia e mani".

LA CRONACA DEL PROCESSO

Prima udienza - Partito il processo per la morte del medico: alla sbarra il figlio e la badante

Seconda udienza - I farmacisti: "Troppe ricette sospette per farmaci pesanti". I medici: "Lui si autogestiva"

Terza udienza - Ricette "a 4 mani", il ruolo degli psicofarmaci e i 2 milioni e mezzo di euro "spostati"

Quarta udienza - L'intelligenza artificiale per "ritrovare" 3 milioni di euro. E quella insolita richiesta di autopsia

Quinta udienza - Il medico minacciava di diseredare il figlio. E lui dopo la morte del padre gettò via delle scatole di benzodiazepine

Quinta udienza - La badante disse all'investigatore: "Il dottore sta dormendo". Invece era già morto

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