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Ancisi (LpR), analisi dei dati Arpa sulla qualità dell'aria

" è la stessa ARPA a precisare che “i livelli di inquinamento relativamente bassi registrati nell´anno che si è appena concluso sono stati favoriti anche dalle particolari condizioni meteorologiche che hanno caratterizzato il 2014. È stato un anno molto piovoso"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

La notizia, letta sulla stampa oggi, sotto il titolo: “Qualità dell'aria, la lotta allo smog premia Ravenna: pm10 sotto i limiti nel 2014”, sarebbe clamorosa, giacché “la statistica corrisponde a quanto richiesto dalla normativa vigente che, per il particolato fine (pm10), prevede che in nessuna delle stazioni presenti in una data zona o agglomerato venga superata la soglia per più di 35 giorni l'anno”: Si tratta delle stazioni di monitoraggio dell’ARPA, agenzia ambientale della Regione.

In effetti, la notizia è ricavata da un comunicato dell’ARPA Emilia-Romagna stessa, che riferisce sulla qualità dell’aria nel 2014 dedotta dalle oltre 40 centraline dell’azienda. Quattro sono quelle della provincia di Ravenna in cui vengono monitorate, tra l’altro, le polveri fini (pm10). Il fattore di protezione della salute umana da tale elemento inquinante è stabilito in un massimo (appunto) di 35 sforamenti giornalieri l’anno del limite di 50 microgrammi per metro cubo. Impariamo così che a Ravenna le due stazioni delle vie Caorle e Zalamella hanno sforato rispettivamente solo 27 e 26 giorni del 2014, contro 48 e 38 del 2013. (Ancora meglio le stazioni Parco Bucci a Faenza e Delta a Cervia rispettivamente con 13 e con 17 giorni di sforamento nel 2014).

Correttamente, è la stessa ARPA a precisare che “i livelli di inquinamento relativamente bassi registrati nell´anno che si è appena concluso sono stati favoriti anche dalle particolari condizioni meteorologiche che hanno caratterizzato il 2014. È stato un anno molto piovoso: nelle aree di pianura, si sono verificate precipitazioni del 60% superiori alla media nelle province di Parma e Piacenza, e del 25-30% sul resto della regione. Inoltre, il numero di giornate favorevoli all’accumulo del PM10 è stato decisamente inferiore alla media su tutto il settore occidentale e centrale della regione, in particolare nei mesi di gennaio, febbraio e novembre”. Va aggiunto, però, che l’inverno eccezionalmente tiepido ha ridotto notevolmente, ovunque in regione, l’uso del riscaldamento, che contribuisce di molto, coi sistemi di combustione più diffusi, alla diffusione in atmosfera di pm 10. Meno accettabile, invece, è che, almeno a Ravenna, sia di “importanza anche il sistema complessivo di scelte compiuto dalla Regione e dagli enti locali per ridurre le emissioni, in particolare da traffico veicolare, e per promuovere una mobilità ambientalmente sostenibile”. A Ravenna, tali scelte si riducono, in (poca) sostanza, alle limitazioni del giovedì alla circolazione stradale entro la circonvallazione esterna o a quelle delle “domeniche ecologiche” nel centro storico: limitazioni da pochi rispettate, perché poco o niente controllate, e di effetto risibile. Ancora meno accettabile è che i risultati di cui sopra premino la lotta allo smog di Ravenna.

Intanto, non si capisce perché non si parli dei dati registrati dalla stazione denominata “Porto San Vitale”, installata da ARPA nell’area portuale di Ravenna il 13 gennaio 2014, dove si respirano polveri di ogni genere in quantità industriali. In via Caorle e in via Zalamella, poi, non si è avuta traccia, nel 2014, di azioni di alcun genere sul “traffico veicolare”, tanto meno a favore di “una mobilità ambientalmente sostenibile”. Ma, soprattutto, si tratta di due strade certo molto trafficate, ma non paragonabili con quelle specie di camere a gas della circonvallazione tangente il centro storico (San Gaetanino, dei Goti, Candiano, Piazza d’Armi, Canale Molinetto, ecc.), dove più si godono gli effetti protettivi più o meno presunti del centro storico stesso, o all’interno via Pascoli, via Girolamo Rossi, via Rocca Brancaleone, ecc., o all’esterno via Maggiore, via Sant’Alberto, ecc. Vadano a metterle lì le stazioni che promuovano Ravenna vincitrice della lotta allo smog. A proposito della quale proprio oggi, nello stesso giorno in cui ha pubblicato il comunicato sul miglioramento della qualità dell’aria in Emilia-Romagna, ARPA classifica l’aria di Ravenna non come “buona”, o almeno “accettabile”, o in fin del conti “mediocre”, bensì a metà tra “scadente” e “pessima”.

Alvaro Ancisi, capogruppo Lista per Ravenna

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