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Paolo Guerra (Lega) interviene su bilanci partecipate 2011

"In qualità di Consigliere Comunale per la Lega Nord Romagna, ed insieme al collega Roberto Ravaioli, abbiamo deciso di alternare alcuni voti di astensione ad alcuni contrari"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

"Non vi erano dubbi sull’approvazione da parte della maggioranza composta da PD, PRI FDS SEL e IDV sui bilanci di chiusura di Ravenna Holding e delle relative società partecipate in quanto, detto come va detto, hanno prodotto la divisione di 8,8 milioni di Euro che torneranno estremamente utili ai conti dell’Amministrazione. In qualità di Consigliere Comunale per la Lega Nord Romagna, ed insieme al collega Roberto Ravaioli, abbiamo deciso di alternare alcuni voti di astensione ad alcuni contrari i quali, come denominatore comune vogliono introdurre alcune riflessioni. Discutere 4-5 bilanci contemporaneamente, limitandosi ad una mera analisi economica sui risultati, non permette di esprimersi sulle strade intraprese, sulle strategie perseguite e sui riflessi a carico cittadini che, spesso, sono dati dalle tariffe dei servizi che le partecipate erogano. Proprio alcuni servizi primari sono demandati a società esterne rendendo sempre più difficile l’attività di controllo da parte degli eletti. A ciò si aggiunge che negli anni si sono perse le competenze e la professionalità da parte degli uffici pubblici con implicazioni notevoli sul controllo e la supervisione che questi dovrebbero svolgere nell’interesse del cittadino. L’esempio di Hera, quale società partecipata da Ravenna Holding è eclatante. Da un lato propone/impone aumenti delle tariffe per i servizi ai Comuni che il politico ha difficoltà a respingere, ma dall’altro soddisfa/imbonisce lo stesso amministratore in quanto eroga dividendi sempre maggiori (nel 2011 ben 4,837 milioni di Euro sono entrati in Ravenna Holding) che permettono di ripianare gestioni talvolta discutibili delle amministrazioni locali. E il cittadino? Dove può intervenire? Cosa può dire? La nostra opinione è che i cittadini stiano chiedendo un cambiamento alla politica in termini di trasparenza e meritocrazia e coloro che gestiscono le aziende controllate dal Comune devono offrire , oltre ad un quadro sui dividendi, una serie di indicatori più rispondenti alle richieste dei cittadini. Alcuni esempi: in quale misura attuano subappalti e quali sono i margini trattenuti, quali sono i fornitori e quale è la loro rotazione negli ultimi cinque anni, quali altri incarichi ricoprono contemporaneamente (o hanno ricoperto negli ultimi 3 anni), gli amministratori, i revisori e i consulenti delle varie società partecipate, il numero di colloqui effettuati prima dell’assunzione del personale (anche di primario livello). Il recente studio effettuato dalla Corte dei Conti sul numero e l’effettiva necessità delle aziende partecipate (circa 215 nella sola provincia di Ravenna) offre un ulteriore spunto di riflessione. Concludo il comunicato, sempre che possa interessare e trovare spazio, esprimendo i miei personali e sinceri auguri per i prossimi incarichi del Dr. Gasperoni al quale, pur nel breve periodo in cui ho l’ho incrociato, riconosco competenza e professionalità".
 

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