L’ incontro in Regione con gli enti locali ed Eni per affrontare “temi di comune interesse” da portare avanti in modo sinergico con la stessa Regione, rappresenta in sé un  percorso estremamente positivo per il territorio soprattutto se gli argomenti in discussione portano a soluzioni lavorative e occupazionali concrete. Finalmente si sta riscoprendo la necessità di operare in sinergia interistituzionale puntando a fare sistema rispetto, invece, a un diffuso modus operandi caratterizzato, sino a poco tempo fa, ad attività solitarie come tanti compartimenti stagni. Stupisce, tuttavia, registrare come la delegazione ravennate di Provincia e Comune, non abbia colto l’ occasione per  approfondire, inoltre, le delicate questioni della nostra costa legate in larga misura alle attività estrattive da parte della stessa Eni.

Quest’ultima  e la  Regione, come ho già avuto modo di affermare, dovrebbero concorrere in prima linea per trovare soluzioni atte a bloccare un fenomeno erosivo disastroso e irreversibile che compromette gravemente  le spiagge locali. Senza una partecipazione diretta dello Stato e della Regione, - oltre alla consistente mano da parte della citata multinazionale Eni, - non possiamo pensare di risolvere una situazione destinata ad aggravarsi se non si attuano interventi straordinari e indifferibili. Come torno a ripetere, perché non cominciare a impiegare subito le risorse delle royalties di Eni che si fermano in via Aldo Moro a Bologna?

In altre parole, l’incontro con l’assessore regionale Giancarlo Muzzarelli sarà stato indubbiamente proficuo, tuttavia occorreva aggiungere in agenda l’emergenza rappresentata dalla tragedia dell’erosione delle spiagge del nostro territorio. Questa mi pare rappresenti davvero  una priorità su cui sarebbe stato opportuno soffermarsi"