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Minichini (LpRa): "Troppo zitti su “Zika”"

Quest’anno cerchiamo di spendere bene 1 milione e 125 mila euro, che il Comune paga per la disinfestazione.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

"Da quando le agenzie di stampa hanno diffuso l'allarme internazionale dell'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) sul virus Zika, tutti i giorni i media tv e la stampa ci riportano con i piedi per terra sugli effetti di questa nuova spada di Damocle sulla testa dei cittadini di tutti i continenti. Il virus Zika non è né vecchio né nuovo, scrive il giornalista scientifico di Wired.it, Gianluca Dotti: "La scoperta di Zika risale a quasi 70 anni fa (fu individuato per la prima volta in Uganda, in Africa, nel 1947), ma nei decenni scorsi pare che il virus non abbia mai dimostrato una particolare pericolosità. In occasione del focolaio in Polinesia nel 2013 e di quello brasiliano ora, invece, l'aggressività del virus è aumentata, presumibilmente a causa di una o più mutazioni".

Inizialmente, l'allerta pareva essere circoscritta ai Paesi dell'America del Sud e solo per le donne incinte, qualora infettate dal virus, poiché c'è il sospetto che potrebbe essere la causa di malformazioni neurologiche del feto (microcefalie). Per evitare allarmismi, il Ministro Beatrice Lorenzin rassicura che: "In Italia c'è massima vigilanza ma non c'è motivo di preoccupazione. Sulla scia dell'esperienza di Ebola abbiamo messo a punto un sistema di sorveglianza molto forte. C'è la preoccupazione per le donne incinte, quindi consigliamo a chi sta programmando una gravidanza di evitare questi Paesi". Rassicurazioni arrivano anche da personale medico di strutture sanitarie, appositamente intervistati: è un virus innocuo, si guarisce in due o tre giorni, non è trasmissibile da persona a persona. Poi, man mano, si è venuto a sapere del primo caso di infezione di una donna incinta in Spagna, della trasmissione da persona a persona a seguito di un rapporto sessuale, dei primi casi in Italia. Sarebbe quindi quanto mai opportuno prendere sul serio "l'emergenza internazionale" lanciata dall'OMS.

Vettore del virus è la zanzara Aedes aegypti, ma anche la cugina Tigre (Aedes albopictus), molto diffusa a Ravenna, è ritenuta capace di portare con sé il patogeno e infettare l'uomo, anche se non si sa con quanta intensità ed efficienza. Dal momento che nessun trattamento antivirale specifico è stato predisposto per la malattia da virus Zika, l'unica arma è la disinfestazione.

Ma da Palazzo Merlato non arrivano notizie in merito ai provvedimenti che si intendono adottare per scongiurare eventuali casi di Zika sul nostro territorio, su cui prolifica la zanzara tigre. Quali disposizioni siano già state impartite alla propria società di servizio Azimut non sono note. Così come non è noto se sia il caso di anticipare l'inizio dei trattamenti rispetto al passato, aumentarne il numero e la frequenza, in modo che non si verifichi come nel 2015, quando l'invasione di zanzare mise ko tutta la popolazione del territorio, città e forese. Secondo i microbiologi clinici italiani, potrebbe diventare pericolosa la propagazione di tale virus una volta cominciata l'attività biologica delle zanzare. Cioè, fra qualche mese. Come già è successo nel 2007 per il virus Chikungunya, così potrebbe succedere anche con Zika, se si sottovaluta il potenziale di trasmissione del virus e si aspetta che scoppi l'epidemia per poi correre ai ripari.

Ricordo che il Sindaco è l'Autorità sanitaria locale. In quanto tale, pur senza creare allarmismi di sorta, ha il dovere di disporre che sia data completa informazione alla cittadinanza sui sintomi di tale virus. Pare che la sua infezione non sia grave. Normalmente provocherebbe sintomi paragonabili a quelli di tipo influenzale, ma finora abbiamo solo notizie sterili. Bisogna invece pubblicizzare che, in caso si avvertano sintomi sospetti, specialmente se si è provenienti da una zona a rischio, si consulti sempre un medico e che non si assumano farmaci fai da te, in modo da ridurre un eventuale rischio di emorragia per aver assunto di propria iniziativa una semplice aspirina o altro farmaco anti infiammatorio non steroideo (Fans) che si ha in casa. Quest'anno cerchiamo di spendere bene 1 milione e 125 mila euro, che il Comune paga per la disinfestazione".

Pasquale Minichini, Lista per Ravenna

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