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Cronaca Centro / Via Dario Dradi

Madre interrogata in ospedale tra le lacrime, l'avvocato: "Quando la figlia le ha detto di non buttarsi per un attimo ci ha ripensato"

Si attende l'udienza di convalida dell'arresto, in quella sede il legale è pronto a sollevare formalmente la questione psichiatrica legata al movente del caso: "La sua lucidità è la prova della sua incapacità di intendere e di volere, chiederemo una misura di sicurezza in clinica"

È stata sentita questa mattina, per quasi due ore, all'ospedale Bufalini di Cesena nel quale si trova ricoverata - con una prognosi di 40 giorni - Giulia Lavatura Truninger, la 41enne in stato d'arresto che ieri mattina si è gettata da un'impalcatura del loro condominio di via Dradi insieme alla figlia Wendy di sei anni e alla loro cagnolina Jessy, morte entrambe nell'impatto. Sotto alla palazzina di via Dradi tra ieri e oggi sono comparsi decine di peluche, candele, mazzi di fiori e biglietti dedicati alla piccola Wendy.

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La donna, sopravvissuta miracolosamente dalla caduta dal nono piano, è stata interrogata dal personale della squadra mobile, dal pubblico ministero titolare del fascicolo Stefano Stargiotti, dal responsabile della Psichiatria del Bufalini e dall'avvocato difensore Massimo Ricci Maccarini. La 41enne ha collaborato con gli inquirenti ripercorrendo quanto successo, raccontando la dinamica con precisione e alternando le parole al pianto.

Peluche e fiori sotto al palazzo in cui è morta la piccola Wendy (foto Massimo Argnani)

"Giulia ha risposto a tutte le domande ed è stata precisa nelle varie fasi del suo disegno farneticante che l'ha portata a questa decisione "malata" - spiega l'avvocato Ricci Maccarini - Quando l'ho incontrata era già stata informata della morte della figlia e della cagnolina, ha pianto ed era dispiaciuta. Nella sua testa avrebbero dovuto morire tutte e tre, tanto che il cane se lo era legato addosso per essere sicura che restasse con loro".

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Oltre a essere dispiaciuta di non essere morta con la figlia, la donna ha mostrato anche segni di pentimento, spiega il legale: "Una parte di lei sta maturando questo ragionamento, che abbia scelto la strada sbagliata. Ne abbiamo parlato e mi ha spiegato che, quando la figlia Wendy le ha detto "No mamma, non farlo", è stata sul punto di desistere, proprio all'ultimo minuto. Poi però ha deciso di continuare nel suo intento rassicurando la figlia, "Non succede niente" le ha detto. Durante l'interrogatorio è emerso che Giulia il proposito suicida-omicida lo aveva maturato da tempo, tanto che quel lungo post lo aveva scritto prima e salvato nel computer. Non è stato uno scatto d'ira, ma negli ultimi mesi la sua mente, per tante ragioni, era partita per la tangente sulla base di una patologia che viene da lontano".

Tragedia in via Dradi, morta una bambina (foto Massimo Argnani)

Si attende ora l'udienza di convalida dell'arresto per omicidio pluriaggravato e uccisione di animale, che dovrebbe svolgersi domani o dopodomani. In quella sede l'avvocato della 41enne - che da oltre dieci anni era seguita dal Centro di salute mentale di Ravenna a causa di un disturbo bipolare - è pronto a sollevare formalmente la questione psichiatrica legata al movente del caso.

"Giulia ha una mente malata che non ha più un rapporto con la realtà - continua il legale - Una mente brillante tra l'altro, di una persona laureata con buoni voti, ma per la quale le piccole cose di tutti i giorni erano vere e proprie tragedie: in primis i lavori di ristrutturazione della casa e il 110, che è la cosa che l'ha fatta scoppiare, aveva paura di indebitarsi. Nella sua mente, poi, i responsabili di tutto ciò sono altre persone, a partire dal padre. La sua lucidità è la prova della sua incapacità di intendere e di volere, e quindi della sua non imputabilità. Chiederemo una misura di sicurezza in clinica, sicuramente non è una persona che può andare in carcere, o in subordine gli arresti domiciliari, ma sempre in una struttura controllata, perché lei ha bisogno di vigilanza".

Ricci Maccarini sottolinea anche come, evidentemente, qualcosa nei servizi preposti che seguivano la donna da anni non abbia funzionato: "Giulia è una persona dolcissima e fragile, ma seriamente malata, e a quanto pare non è stata seguita abbastanza: qui è morta una bambina. Chi è preposto a queste cose deve sapere che, se ci sono farmaci che devono essere assolutamente assunti dal paziente, bisogna essere sicuri che vengano presi, anche facendo somministrazioni cliniche, soprattutto se si decide di lasciarle in custodia una bambina, perché il rischio è quello di una tragedia come questa".

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