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Cronaca Centro / Via Dario Dradi

La zia di Giulia si sfoga: "I dottori non hanno saputo aiutarla. Ho paura di cosa farà quando saprà che sua figlia non c'è più" - VIDEO

La zia paterna di Giulia Lavatura Truninger, che ieri mattina si è gettata da un'impalcatura del condominio insieme alla figlia e alla loro cagnolina, morte entrambe nell'impatto, è stata intervistata da Rai 2 e ha parlato a lungo della nipote e dei problemi che la affliggevano

"Giulia aveva dei problemi e il Centro di salute mentale non è stato in grado di seguirla". Non ha dubbi Rosetta Berardi Lavatura, la zia paterna di Giulia Lavatura Truninger, la 41enne in stato d'arresto che ieri mattina si è gettata da un'impalcatura del condominio insieme alla figlia Wendy di sei anni e alla loro cagnolina Jessy, morte entrambe nell'impatto. La donna, pittrice e fotografa molto nota a Ravenna, oggi è stata intervistata da Rai 2 durante la trasmissione 'Ore 14' e ha parlato a lungo della nipote e dei problemi che la affliggevano.

Peluche e fiori sotto al palazzo in cui è morta la piccola Wendy (foto Massimo Argnani)

"Giulia andava tutti i mesi al Csm, aveva i colloqui, ma il risultato è questo - spiega la zia - Bisogna rivedere tutto: non è possibile che una persona malata possa decidere. A noi, quando chiamavamo per chiedere aiuto, ci dicevano che non potevamo decidere per lei e che doveva essere lei a farsi ricoverare: ma come fa una persona che non riconosce di essere malata a chiedere di farsi ricoverare? È sbagliato. Per questo la zia e il padre poi diventano i tiranni, perché sono loro che l'hanno fatta ricoverare, per questo lei ha tirato fuori questo odio. Se i dottori del Csm o gli assistenti sociali l'avessero seguita venendo a casa e capendo il suo stato... Invece la famiglia che ha una persona che sta male in casa è completamente sola e abbandonata".

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La donna, con le lacrime agli occhi e le mani tremolanti, ha raccontato alcuni dei momenti più difficili dei loro rapporti in famiglia: "Quando Giulia è rimasta incinta non prendeva più le medicine, per cui ha deciso che io e mio fratello non dovevamo incontrarla: infatti io non ho mai visto mia nipote con la pancia. Abbiamo trascorso delle giornate nascosti per cercare di vederla passare, ma lei era andata via di casa ospite di un'amica. Noi non lo sapevamo e siamo diventati pazzi a cercarla: non era a casa, sapevamo che era incinta... Siamo andati anche da Linea Rosa pensando che fosse da loro, perché lei andava in giro dicendo di essere maltrattata. Poi, quando è nata Wendy, lei è esplosa. Suo marito, che fino ad allora probabilmente non si era reso conto della situazione, a due mesi dalla nascita della bambina ha chiamato mio fratello chiedendogli di andare lì, che Giulia diceva frasi sconnesse e che non sembrava più lei. Noi eravamo preoccupatissimi, Wendy aveva solo tre mesi e lei, nonostante il parto, era magrissima, non la vedevamo da un anno... Lei quando ci ha visti è andata fuori di testa, ci ha cacciato via dicendo che non avremmo mai visto la nipotina".

A quel punto padre e zia decidono di rivolgersi nuovamente al Csm: "L'hanno ricoverata per un mese, sono venuti gli assistenti sociali e noi abbiamo tenuto la bambina - continua a raccontare la donna alle telecamere Rai con la voce spezzata - Quando è tornata è cambiata totalmente: l'avevano curata, tanto che ha deciso che Wendy poteva tenerla mio fratello. Perché Giulia quando sta bene è una persona deliziosa, gentile, intelligente e affabile. Quando sta bene chiede scusa per i suoi comportamenti, quando sta male invece si ricorda i ricoveri e ce l'ha con suo padre e con le persone che le vogliono bene. Ma mio fratello la adora, tutto ciò che ha fatto nella sua vita l'ha fatto per lei. La bimba poi era legatissima al nonno, quando era con lui era felice".

Poi però, dopo questa parentesi serena, succede qualcosa: "Giulia è molto abile a convincere i dottori: a un certo punto ha detto che non voleva più fare le punture e ha chiesto delle pasticche. Ma per noi così era impossibile controllare (che le assumesse regolarmente, ndr). Quando mio fratello le chiedeva come stava, lei andava su tutte le furie: secondo noi aveva sospeso i farmaci, altrimenti non avrebbe mai fatto quello che ha fatto. Non era masochista, non ha mai mostrato intenzioni di farsi male. Quando non stava bene, però, me ne accorgevo immediatamente, dal tono dei messaggi. Ma non era una persona sola come qualcuno ha scritto, anzi, siamo una famiglia numerosa ed eravamo tutti attorno a lei, conoscendo le sue fragilità l'abbiamo sempre aiutata. Gli psicologi ci dicevano che aveva un disturbo bipolare, ma di non preoccuparci perché non aveva istinti suicidi".

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E infatti nessuno avrebbe mai potuto immaginare una tragedia come quella che è successa lunedì mattina: "Non ce ne siamo accorti - ammette la zia - Suo marito era tornato dal lavoro da tre giorni (l'uomo lavorava su una piattaforma e stava lontano da casa per diversi giorni di fila, ndr), venerdì era andata a teatro a Bologna con mio fratello e Wendy ed era serena". Episodio che Giulia, evidentemente, ha vissuto in maniera diversa, tanto che nel suo lungo post di sfogo pubblicato subito prima di gettarsi nel vuoto scrive: "Anche una piccola gita a Bologna, in teoria spensierata, si è trasformata in un incubo".

Eppure Giulia a sua figlia "era legatissima", spiega la zia tra le lacrime: "Mio fratello è andato in ospedale a trovarla, ma non lo hanno fatto entrare. Io immagino che andrò, anche se in questo momento... Ho guardato tutta la notte le foto della bimba. Giulia mi fa molta pena in questo momento, perché quando si renderà conto che non c'è più Wendy non so come finirà. La tragedia continua".

Infine la donna lancia un monito ai tantissimi commentatori che, nelle ultime ore, hanno preso d'assalto i social e lo stesso profilo della zia di Giulia: "Le persone devono smettere di giudicare, bisogna esserci dentro alle situazioni per capirle, e quando una persona non sta bene non è più la stessa. Giulia è molto intelligente, ma quell'intelligenza la usa nel bene e nel male con la stessa capacità, è capacissima di far credere che sta benissimo, specialmente a me e mio fratello, perché ci vede come quelli che la vogliono ricoverare. Ma lei non stava bene".

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