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Cronaca

La basilica ferita: 105 anni fa il bombardamento di Sant'Apollinare Nuovo

Durante la Grande Guerra Ravenna fu più volte bersagliata dagli attacchi nemici. Oltre alle vittime umane anche il monumento Unesco che rischiò di essere raso al suolo

Ravenna conta fra le sue bellezze storico-artistiche ben otto monumenti dichiarati dall'Unesco Patrimonio dell'Umanità, ma il corso della storia avrebbe potuto togliere alla nostra città più di uno tra questi capolavori. E' il caso della basilica di Sant'Apollinare in Classe, che nel 1944 fu salvata da una coraggiosa azione combinata di alcuni protagonisti della Liberazione: ma qualche decina d'anni prima fu il primo conflitto mondiale a causare davvero immensi danni alla Basilica di Sant'Apollinare Nuovo.

Ravenna e la Grande Guerra

Mentre quella di Classe rischiò il cannoneggiamento, la basilica dedicata al patrono ravennate in via di Roma fu davvero bombardata, tanto da far temere di aver per sempre perso questo straordinario monumento. Accadde nel corso della prima guerra mondiale: durante quel conflitto Ravenna diventò subito zona di guerra. Infatti la città bizantina fu attaccata dagli austriaci già nelle prime ore del 24 maggio 1915, giorno dell'entrata in guerra dell'Italia. Prima ancora che sorgesse l'alba, la marina austriaca attaccò infatti la base di Porto Corsini. In quello scontro morì l'operaio Natale Zen, probabilmente la prima vittima italiana del conflitto.

105 anni fa il bombardamento di Ravenna

Non si trattò, purtroppo, dell'unico attacco subìto da Ravenna nella Grande Guerra. Diversi bombardamenti aerei spaventarono i ravennati del corso del 1916. L'incursione che rimase più nella memoria è quella del 12 febbraio 1916, quando una pattuglia di idrovolanti colpì duramente la nostra città. Bersagli di quell'attacco furono la Darsena, la stazione, l'ospedale (che allora si trovava nel quartiere Farini) e anche corso Garibaldi (l'attuale via di Roma). Alla fine si contarono 13 vittime, per lo più civili.

Tra gli edifici colpiti da quel bombardamento vi fu la Basilica di Sant'Apollinare Nuovo. La bomba fatta cadere sul monumento risalente al VI secolo esplose nell’angolo sinistro della facciata, squarciando il fronte della basilica e gran parte del suo portico. Se in un primo momento sembrava che i mosaici fossero stati miracolosamente risparmiati, nei giorni seguenti si dovette assistere al crollo di varie sezioni delle magnifiche decorazioni musive.cartolina bombardamento sant'apollinare-2

Lo sdegno internazionale

Il feroce bombardamento dell'aviazione austriaca fu duramente criticato non solo dalle autorità italiane, ma anche dall'estero. A contribuire allo sdegno internazionale furono sicuramente le fotografie scattate in seguito all'attacco, sia all'esterno che all'interno della basilica. L'immagine di Sant'Apollinare Nuovo semidistrutta fecero il giro del mondo e apparvero anche sulla prima pagina de La Guerre Mondiale, il bollettino illustrato dedicato al conflitto in Francia.

Negli anni a venire il tragico bombardamento venne ricordato in varie maniere, per esempio con una cartolina commemorativa che metteva in mostra i danni interni ed esterni del monumento e con un'emozionante immagine che Giorgio Wenter Marini realizzò per il calendario del 1921, in cui la basilica appariva avvolta dalle spire di due serpenti urlanti.

Sant'Apollinare Nuovo - immagine Giorgio Wenter Marini-2

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