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Cronaca

Il 13enne Toto vince la battaglia con la leucemia, il padre Andrea: "Grazie agli aiuti ricevuti ho salvato il mio cucciolo"

Dopo nove mesi di cure, chemioterapia e ricoveri, Toto finalmente può dire di aver vinto la sua guerra - o almeno la prima importante battaglia. "Dopo tanta sofferenza direi che mio figlio ce l'ha fatta"

L'estate scorsa vi abbiamo raccontato la storia di Toto, 13enne di Lido di Classe al quale era stata diagnosticata una leucemia acuta, e di suo padre Andrea Giorgi, genitorie single costretto a lasciare il lavoro di imbianchino per occuparsi di suo figlio tra visite e continui ricoveri in ospedale. Da quell'articolo era partita una vera e propria gara di solidarietà per aiutare padre e figlio: nei mesi successivi tanti cittadini di Lido di Classe - ma anche da fuori provincia e addirittura dall'estero - hanno risposto all'appello inviando donazioni di denaro. Ma non solo: le iniziative in loro sostegno sono state tantissime, come la cena solidale organizzata da un hotel o la donazione dell'incasso del parco giochi.

E oggi, dopo nove mesi di cure, chemioterapia e ricoveri, Toto finalmente può dire di aver vinto la sua guerra - o almeno la prima importante battaglia. "Dopo tanta sofferenza direi che mio figlio ce l'ha fatta - spiega il padre Andrea - Abbiamo finito il primo protocollo di chemioterapia ed esami e ora Toto potrà continuare a curarsi a casa, uscendo finalmente dall'ospedale. Le cure hanno stabilizzato la malattia e i medici dicono che è fuori pericolo. Certo, non è ancora finita: ora per un anno e mezzo dovrà seguire le cure a casa, prendere tantissime medicine e tornare in ospedale una volta a settimana per i controlli e per vedere se la terapia continua a funzionare, oltre a dover fare della ginnastica riabilitativa. Ma posso dire di aver salvato il mio cucciolo".

Andrea e suo figlio Toto
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Gli ultimi nove mesi sono stati i più difficili del percorso di guarigione del 13enne. "La parte più brutta e dolorosa l'abbiamo passata - racconta il genitore - Avendo anche un'altra figlia adolescente, non è stato facile per me gestire da tutto da solo, anche a livello psicologico. Dovevo trovare la giusta quadra e piano piano ci siamo riusciti. Ora Toto sta meglio, ma deve ancora stare attentissimo: non ha potuto vaccinarsi contro il Covid ed essendo così fragile basta una febbre per farlo tornare in ospedale. Però si sta riprendendo, sta cambiando colorito e gli stanno ricrescendo i capelli. Ora è felice, segue le lezioni online... Diciamo che iniziamo a vedere la luce, mentre prima era il buio totale. Una volta finito questo percorso tra un anno e mezzo, quando lo dichiareranno ufficialmente guarito, potrà tornare a godersi la sua vita, anche se c'è sempre il rischio di ricaduta. Adesso però, dopo essere riusciti ad affrontare una cosa così terribile, non abbiamo più paura di nulla!".

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Andrea, insieme all'altra figlia, in questi mesi ha vissuto a Rimini - vicino all'ospedale in cui era ricoverato Toto - in un appartamento messo a disposizione dall'associazione Arop (Associazione riminese oncoematologia pediatrica). "Ora però vogliamo tornare a casa per riprendere in mano le nostre vite - spiega il genitore - Stiamo cercando un appartamento da affittare per un anno e mezzo, fino a quando finiremo le cure di Toto a casa, a Cervia o a Lido di Classe. E poi a breve riprenderò finalmente il mio lavoro di imbianchino, anche se non riuscirò più a lavorare quanto lavoravo prima, perchè dovrò comunque aiutare Toto con i suoi controlli".

Il 61enne vuole ringraziare tutti coloro che in questi mesi gli sono stati vicino: "Abbiamo ricevuto tantissime donazioni, anche da persone in America e dai professori dei miei figli, e per fortuna, altrimenti sarebbe stata davvero troppo dura. Cosa avrei fatto se non avessi ricevuto l'aiuto da parte di queste persone di buon cuore? Non mi sarei mai aspettato una solidarietà così grande da parte di persone che neanche conosco. E' stata una cosa meravigliosa".

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