Rifiuti in spiaggia, altre cartoline da Lido di Dante
Il 15 aprile scorso denunciai il lento intervento di rimozione di un ingente quantitativo di rifiuti, raccolti dai volontari, sulla spiaggia di Lido di Dante"
Il 15 aprile scorso denunciai il lento intervento di rimozione di un ingente quantitativo di rifiuti, raccolti dai volontari, sulla spiaggia di Lido di Dante. In quell’occasione sollecitai pubblicamente chi di dovere ad intervenire in maniera più tempestiva se in futuro si fosse presentata ancora una situazione analoga. Ebbene, di tempestiva vi fu solo la risposta stizzita dell’Assessore all’ambiente Guerrieri e del responsabile di Legambiente Claudio Mattarozzi, che all’unisono dichiararono il mio intervento “strumentale e privo di fondamento” e che il ritardo era dovuto a problemi “tecnici” di recupero.
Non sono un controllore seriale, ma mi piace andare in bicicletta e durante il mio giro, martedì 7 maggio, mi sono recato ancora sulla spiaggia di Lido di Dante: senza alcuna sorpresa, ho documentato ancora sacchi di rifiuti abbandonati sulla spiaggia.
Per non correre il rischio di venire nuovamente accusato di essere uno “strumentalizzatore” ho tenuto la documentazione fotografica per me, confidando in una rapida asportazione dei rifiuti. Ad una settimana di distanza, cioè il 13 maggio, sono tornato e i sacchi erano ancora tutti lì, con la sola differenza che sono aumentati di numero. Per sembrare più “strumentale” possibile, allego anche foto di materiale in eternit abbandonato nella zona sud di Lido Adriano solo per il gusto di essere antipatico davvero a tutti.
Son curioso di vedere se almeno in questa occasione qualcuno riuscirà ad assumersi le proprie responsabilità, oppure se anche questa volta daranno la colpa al sole, alla pioggia, agli stradelli allagati o chissà cos’altro. Anche stavolta chiedo al Sindaco e all’Assessore come sia possibile che una spiaggia dichiarata riserva naturale, sulla quale passeggiano cittadini e turisti, già disastrata e distrutta per una buona parte, continui ad essere trattata come discarica davanti agli occhi di tutti.
Ma cosa ancor peggiore è che tutto questo sia tollerato o addirittura minimizzato a mezzo stampa con due righe da parte di chi, in realtà, si è solo risentito per essere stato tirato in ballo, ma che forse dovrebbe, ogni tanto, togliersi le scarpe e passeggiare su quel tratto di spiaggia: dell’ambiente ci si occupa guardandolo, ascoltandolo e amandolo e non dalle finestre di un ufficio o, peggio ancora, fingendo di farlo quando lo “strumentalizzatore” di turno gli pizzica le… chiappe!"