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Parco marittimo, Ancisi (LpRa): "Plastiche e scarti edili nel fondo dei percorsi ciclopedonali"

Il consigliere comunale riferisce che: "Dal Comune di Ravenna hanno fatto sapere che il materiale di quella parte di cantiere era effettivamente sbagliato e il fondo dovrà essere rifatto"

Per il fondo dei percorsi ciclopedonali del Parco marittimo sarebbero stati utilizzati materiali diversi da quelli approvati. Nuove ombre si addensano sul cantiere in corso nelle località di Punta Marina e Marina di Ravenna. A rendere nota la situazione è il consigliere comunale di Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi, che lunedì mattina fa sapere di aver trasmesso alla Procura della Repubblica di Ravenna un esposto per verificare una situazione che, nelle scorse settimane, era già stata denunciata dalle associazioni Italia Nostra e Vivi Ravenna Verde. Una situazione che si somma ai già noti ritardi del cantiere in corso, mentre l'avvio della stagione balneare è ormai alle porte.

In seguito a un sopralluogo avvenuto lunedì 20 marzo a Marina di Ravenna, il consigliere di Lista per Ravenna conferma "quanto affermato dal Comune di Ravenna" e cioè che "il materiale di quella parte di cantiere era effettivamente sbagliato e il fondo dovrà essere rifatto". Ancisi aggiunge però che il problema "potrebbe invece essere generalizzato sull’intero cantiere. Nel frattempo, in via provvisoria, tutto o quasi è stato verosimilmente ricoperto con sabbia e terriccio, ma, con facilissimi scavi a campione, tutto risulterebbe evidente e quindi valutabile con certezza".

"In sintesi, si discute se nei lavori in questione siano state riversati rifiuti edili, piuttosto che il prestabilito pietrisco calcareo naturale", ovvero i materiali che erano previsti nel Capitolato speciale d’appalto, evidenzia Ancisi. Già le associazioni ambientaliste avevano invocato controlli sostenendo che "al posto di quanto previsto dal Capitolato d’appalto"dove si legge: ‘Fornitura, stesa, rullatura e compattazione di pietrisco spaccato inerte calcareo 10/30 mm per la formazione di piani di fondazione e sottofondo del percorso ciclo-pedonale’, non risulta essere stato posato alcun pietrisco calcareo, ma rifiuti speciali provenienti da demolizioni edili, triturati in frantoio e poi riciclati a mo’ di stabilizzato". Ancisi rileva poi che il 16 marzo, l’assessora ai Lavori pubblici Federica Del Conte aveva replicato pubblicamente: “Il materiale utilizzato per la realizzazione dei sottofondi del percorso pedonale del Parco Marittimo è certificato ed è frantumato di calcestruzzo che risponde alle caratteristiche richieste […],  e comunque sono in corso prelievi di materiale, come prescritto dalla vigente normativa”.

"Il Parco Marittimo è interamente finanziato con fondi pubblici del PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza), per un totale di 11.225.500 euro. Per il primo stralcio, appunto su Marina di Ravenna e Punta Marina Terme, l’importo finanziato è di 5.845.000 euro. È doveroso a questo punto rappresentare - continua il consigliere Ancisi - che il 16 settembre 2022 è stato sottoscritto, alla presenza del Prefetto Castrese De Rosa, il protocollo d’intesa tra il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ravenna e gli enti locali ravennati, tra cui il Comune di Ravenna, per il monitoraggio delle opere finanziate coi fondi del PNRR".

Ferrero (FdI): "L'amministrazione chiederà i danni alla ditta?"

Sulla vicenda interviene anche Alberto Ferrero, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio comunale, che rileva come "da alcuni sopralluoghi si è appurato che il materiale utilizzato non è pietrisco calcareo inerte, ma una miscela contente di tutto. Oltre a ghiaia e conglomerato cementizio provenienti dalle demolizioni di strutture in cemento armato, si trovano piastrelle, laterizi, vetro, plastica, resti di cavi elettrici e gran quantità di granuli di miscele bituminose".

Ferrero prosegue sostenendo che "oltre al danno ambientale, tale materiale risulta avere un valore di mercato decisamente inferiore rispetto a quanto indicato nel capitolato - e si aggiiunge - la necessità di sostituire il materiale utilizzato con quello indicato nel capitolato e la esigenza di bonifica ambientale, comporterà un ulteriore ritardo nella consegna dei lavori". Per questo il consigliere di Fratelli d'Italia presenta un interrogazione per sapere dalla Giunta "in quanto tempo si sostituirà il materiale impropriamente utilizzato con quello indicato nel capitolato; se l’amministrazione chiederà i danni alla ditta per il ritardo che questa bonifica comporterà - e infine - se intende procedere con una denuncia nei confronti della ditta appaltatrice per aver utilizzato materiale diverso ed avente costo decisamente inferiore".

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