183 dipendenti di Ausl Romagna no-vax sospesi dal lavoro: 47 sono nel Ravennate
I lavoratori sono stati sospesi dal diritto di svolgere prestazioni o mansioni che implicano contatti interpersonali o che comportino, in qualsiasi altra forma, il rischio di diffusione del contagio da Covid
Sono 183 i dipendenti di Ausl Romagna che al 14 febbraio hanno deciso di non sottoporsi al vaccino anticovid e che, in seguito a questa scelta, sono stati sospesi dal lavoro. Si tratta di 171 lavoratori di comparto e 12 della dirigenza, oltre a 9 convenzionati.
In particolare, nel Ravennate si tratta di 41 lavoratori di comparto, 4 della dirigenza e due convenzionati (per un totale di 47 sospesi); nel Cesenate 32 lavoratori di comparto, 4 della dirigenza e 1 convenzionato (per un totale di 37 sospesi); nel Forlivese 30 lavoratori di comparto, zero della dirigenza e 5 convenzionati (per un totale di 35 sospesi); nel Riminese 68 lavoratori di comparto, 4 della dirigenza e 1 convenzionato (per un totale di 73 sospesi).
I lavoratori sono stati sospesi dal diritto di svolgere prestazioni o mansioni che implicano contatti interpersonali o che comportino, in qualsiasi altra forma, il rischio di diffusione del contagio da Covid. La percentuale dei sospesi sul totale degli operatori con obbligo vaccinale è inferiore al 2% in tutti gli ambiti territoriali: in particolare 0,8% nel Ravennate, 1% nel Cesenate, 1,1% nel Forlivese e 1,4% nel Riminese.