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Cronaca

Greta ottiene il cambio nome sui documenti, ma "perde" il Green Pass. L'Ausl si mobilita: "Lo riavrà presto"

Dopo 20 mesi di lotte in Tribunale e quasi 10mila euro spesi, finalmente Greta può essere chiamata con il suo nome. Ma ora sorge il problema del Green Pass

"Vogliamo il cambio di nome perchè credo sia il minimo diritto che un essere umano possa chiedere, Greta ha diritto come tutte le altre persone ad essere chiamata col suo nome": era luglio 2020 quando Cinzia Messina, madre della 15enne transgender ravennate Greta Berardi, chiedeva che la figlia potesse ottenere questo diritto. E ora, finalmente, Gretà può davvero essere chiamata col suo nome. La ragazza, infatti, dopo anni di richieste e battaglie in Tribunale può finalmente leggere il nome che ha scelto per se stessa sui su carta d'identità e tessera sanitaria.

I genitori della 15enne quasi due anni fa si erano rivolti alla sezione civile del Tribunale di Ravenna per chiedere il cambio del nome della figlia. "Dopo 20 mesi di lotte e difficoltà abbiamo vinto questa battaglia - spiega Cinzia - Abbiamo speso quasi 10mila euro per riuscirci, ho passato notti insonni, ho pianto tanto. Ma sono soldi ben spesi".

"Quando ho visto i miei nuovi documenti ero contentissima, ho chiamato mia mamma e le ho detto 'Guarda, c'è scritto Greta Berardi!' - spiega la 15enne, che di recente ha vinto anche la battaglia del nome d'elezione sull'abbonamento dei bus - Mi ha fatto anche un po' strano all'inizio, non ero abituata, però ero contenta naturalmente e molto emozionata".

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Ora però, in tempo di Covid, sorge un nuovo problema: quello relativo al Green Pass. "Purtroppo nei piani sanitari le persone transgender non vengono quasi mai contemplate, quindi mi è venuto il dubbio che Greta per l'Ausl 'non esistesse più' - spiega la madre - Ho chiamato subito l'Ausl e infatti mancava il suo Green Pass. Ho fatto telefonate su telefonate all'Igiene Pubblica, poi ho chiamato il Cmp e lì mi hanno detto che avrebbero trovato una soluzione. Quindi il babbo di Greta ha portato al Cmp tutti i documenti richiesti: a quel punto però gli hanno spiegato che non dipende da loro, ma che è una questione tecnica-informatica. A me non interessa, era una cosa a cui dovevano pensare prima. Ora lei non può più fare nulla, domenica voleva andare al cinema e invece non può andarci, dall'8 dicembre non potrà neanche più prendere l'autobus per andare a scuola se le cose non cambiano".

Ravenna si mobilita: Greta a breve (ri)avrà il suo Green Pass

Dopo l'allarme lanciato da Cinzia, l'amministrazione comunale si è subito mobilitata per far sì che Greta possa tornare ad avere il suo Green Pass. "Ho parlato con il direttore generale Ausl che sta seguendo personalmente la cosa e mi sono sincerato che si trovi immediatamente una soluzione - spiega il sindaco Michele de Pascale - Dopo i Green Pass falsi a Ravenna (il riferimento è al medico arrestato Mauro Passarini, ndr) ci manca solo di togliere il Green Pass a chi si è vaccinato!".

"Giovedì pomeriggio, appena sono stato messo al corrente della situazione, ho dato indicazioni di trasmettere alla famiglia di Greta un certificato cartaceo di avvenuta vaccinazione in attesa del rilascio del Green Pass da parte dell'autorità competente - chiarisce il direttore generale Ausl Tiziano Carradori - Ho verificato che tutto fosse a posto dal punto di vista informatico e non: Greta ha avuto le due somministrazioni di vaccino e la sua tessera sanitaria è a posto, così come tutti gli altri documenti. Credo che a giorni, forse già venerdì, Greta potrà riavere il suo Green Pass".

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