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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Caso Ortazzo-Ortazzino, Italia Nostra: "Urbanizzazione approvata dal Comune nel contratto di vendita"

"Nel contratto non si indica quali siano quelle edificabili ma, se la plausibile previsione è per i terreni della zona classificata “C”, si arriva ad una cifra di compravendita inferiore a 10 centesimi di euro per metro quadro"

Tiene banco la questione della compravendita di una porzione dell’area di Ortazzo e Ortazzino, a Lido di Classe nell’ambito del Parco del Delta del Po. La Regione ha già chiarito che "nessuno può fare nulla in quelle aree che possa essere in contrasto con la tutela dell’ambiente, a prescindere dalla proprietà dei terreni”. Ma ora Italia Nostra, che per prima aveva sollevato la questione, torna sull'argomento esaminando il Certificato di destinazione urbanistica allegato al contratto di compravendita degli immobili della zona Ortazzo-Ortazzino.

"Desta sconcerto la lettura del contratto di vendita dei terreni dell’Ortazzo dall’Immobiliare Lido di Classe s.r.l. all’Immobiliare CPI Real Estate Italy S.p.A., facente capo al colosso immobiliare ceco - commentano da Italia Nostra - Nel contratto, stipulato a marzo 2023, la parte venditrice precisa che, in data 18 agosto 1966, il Comune di Ravenna e le società Immobiliare Lido di Classe S.P.A. e Immobiliare S. Apollinare in Classe S.P.A. (poi incorporata nella Lido di Classe) “hanno stipulata una convenzione urbanistica, con cui il Comune di Ravenna ha approvato il progetto di urbanizzazione e lottizzazione presentato dalle dette società”. Nella parte dedicata al prezzo degli immobili oggetto di compravendita si fa poi espressa menzione di “terreni avente destinazione edificabile”, venduti per una cifra pari a poco più di 51 mila euro. Ed ancora: “quanto alla parte dei Terreni avente destinazione edificabile, è soggetto all'imposta sul valore aggiunto (…) con l'aliquota del 22%, trattandosi di cessione di terreno suscettibile di utilizzazione edificatoria”".

"Nel contratto, nonostante l’ovvio e preciso elenco di tutte le particelle catastali oggetto di compravendita, tuttavia non si indica quali siano quelle edificabili ma, se la plausibile previsione è per i terreni della zona classificata “C”, si arriva ad una cifra di compravendita inferiore a 10 centesimi di euro per metro quadro - fanno notare - La zona attualmente “C” consta infatti di ben 72 ettari, è posta lungo la via Canale Pergami e fa angolo con viale dei Lombardi e, secondo i possibili accordi menzionati dal consigliere di Lista per Ravenna Ancisi, sarebbe stata da declassare da area di Parco del Delta del Po “C” a “preparco”, quindi edificabile. Negli anni la zona ha conservato e sviluppato habitat vegetazionali ormai rarissimi in tutta Italia, come certificato nella “carta degli habitat” della Regione Emilia-Romagna. Nell’allegato Certificato di Destinazione Urbanistica, emesso dal Comune di Ravenna in giugno 2022 in seguito alla richiesta del venditore, si certifica che l’area venduta è destinata, secondo il Piano Strutturale Comunale, anche a “spazio urbano, città consolidata o in via di consolidamento, prevalentemente residenziale, disciplinata dalle Norme Tecniche di Attuazione, all’art. 96”. L’Ortazzo, l’Ortazzino, la sua pineta, i terreni circostanti sono “spazio urbano, città consolidata o in via di consolidamento”? Sempre nel CDU, si legge: “Le sole previsioni degli strumenti urbanistici vigenti, non conferiscono la possibilità di trasformazione edilizia e del suolo ove le opere di urbanizzazione primaria manchino e/o siano inadeguate o non siano in corso di realizzazione da parte del Comune, a meno che i richiedenti la trasformazione si impegnino, con apposito atto, a realizzarle e/o ad adeguarle a propria cura e spese secondo le prescrizioni comunali e fornendo garanzia fidejussoria”".

"Parole raggelanti, che paiono confermare senza ombra di dubbio quanto già anticipato negli articoli di stampa e, con ulteriori elementi, dal consigliere Ancisi, che ha parlato di “crimini ambientali” - insistono da Italia Nostra - Ricordiamo come nessuno degli Enti pubblici aventi titolo abbia esercitato il diritto di prelazione, lasciando nella mano privata dei costruttori immobiliari un patrimonio ambientale da quasi 500 ettari di valore assoluto e di rilevanza europea. Inoltre viene ulteriormente confermata la nota integrativa al Bilancio di esercizio 2022 della CPI Real Estate Italy, dove si legge: “La società ha ampliato la propria base immobiliare attraverso l’acquisizione di nuove aree. In particolare, è stato recentemente completato l’acquisto di aree fabbricabili nel comune di Ravenna, provenienti dalla società “Lido di Classe”, rappresentando un’opportunità per lo sviluppo futuro della società”. Ad una visura catastale non risulta infatti che la CPI Real Estate Italy S.p.A. possegga altri terreni a Lido di Classe oltre quelli della compravendita “Ortazzo”. Stupisce infine, relativamente all’art. 96 del PSC (“città consolidata…”), che quanto dichiarato nel certificato urbanistico a corredo dell’atto di compravendita non trovi conferma nella cartografia ufficiale e negli strumenti urbanistici pubblicati sulle pagine del Comune di Ravenna; strumenti che, almeno da quel che è dato sapere, non sono stati sottoposti a varianti. E che varianti! Non aggiungiamo commenti: ognuno tragga le proprie conclusioni. Italia Nostra sta valutando come procedere".

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