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Martedì, 30 Aprile 2024
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Gioco d'azzardo, l'intervento di Paolo Guerra (Lega)

E’ trascorso molto tempo e tanto inchiostro da quando ho cercato di sollevare l’emergenza del gioco d’azzardo e la crescente propensione alla dipendenza da parte di alcune fasce sociali

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

E’ trascorso molto tempo e tanto inchiostro da quando ho cercato di sollevare l’emergenza del gioco d’azzardo e la crescente propensione alla dipendenza da parte di alcune fasce sociali (sempre più giovani ed anziani in crescendo le donne). L’attenzione e l’impegno di alcuni esponenti della maggioranza hanno portato il Comune di Ravenna a realizzare un tavolo permanente sul gioco d’azzardo che trova e troverà in futuro il mio modesto sostegno. Da ricerche condotte personalmente i numeri che illustrano la dimensione del problema sono chiari:

-    nel 2010 il territorio di Ravenna ha speso nei giochi di azzardo 326 Milioni di Euro a fronte di una spesa nazionale di 61,5 Miliardi di Euro (pari a Euro 1.025,00 per abitante). Nel 2011 la spesa nazionale per i giochi a titolo oneroso è salita a 76,2 Miliardi di Euro (pari a Euro 1.270,00 per abitante) il che fa presupporre che a Ravenna si abbia un incremento di questa spesa in misura del +24% che comporterà una spesa di 404,25 Milioni di Euro per il 2011.
-    fra il 2010 e il 2011 le Associazioni per il recupero dei giocatori compulsivi operanti sul territorio ravennate, che per prime ammettono che il ricorso al loro aiuto è inferiore rispetto all’entità del problema, hanno registrato un incremento di presenze del +37,5%.
-    a queste si aggiungono le 27 persone che nel 2011 si sono rivolte al Sert della Ausl di Ravenna;
-     nel biennio 2010/2011, nel solo Comune di Ravenna, hanno aperto non meno di 18 sale slot machine con autorizzazione rilasciata dagli Uffici comunali e ben 22 sale videolottery con autorizzazione rilasciata dalla Questura con un incremento di aperture, per queste ultime, del +1000%.

Il Ministro della Salute Balduzzi ha promosso un decreto nel quale chiede di riconoscere (come da anni sostenuto dall’OMS) che il gioco compulsivo è una malattia che richiede un sostegno da parte del sistema sanitario nazionale. Raccogliendo alcune utili indicazioni del Prefetto Bruno Corda, auspico che questo tavolo, riconoscendo la liceità di questo settore e sfiorando coloro che giocano con equilibrio, possa invece sensibilizzare alla prevenzione i giovani, gli anziani e le fasce più esposte alla dipendenza comprese le donne.

Fra i vari punti che saranno affrontati da questo tavolo ci sarà anche la necessità di entrare in contatto immediato con coloro che vorrebbero chiedere aiuto. Chissà che non trovi spazio la proposta di appendere dei cartelli in triplice lingua, all’esterno e all’interno delle sale gioco ad informare che il “L’azzardo non è un gioco” insieme ad un numero telefonico di pronto aiuto.
 

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