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Intervista di fine anno al sindaco de Pascale: "La sfida del 2023? I progetti del Pnrr. Ma sull'energia se non cambia nulla sarà un anno molto difficile"

Tempo di bilanci, alla fine di un 2022 estremamente difficile, e di pronostici per il nuovo anno per il sindaco Michele de Pascale, che mette in archivio il settimo anno di mandato da primo cittadino

Tempo di bilanci, alla fine di un 2022 estremamente difficile, e di pronostici per il nuovo anno per il sindaco Michele de Pascale, che mette in archivio il settimo anno di mandato da primo cittadino. Dopo due anni di Covid, anche il 2022 non è stato certo un anno semplice a causa di vari fattori, dalla guerra in Ucraina ai conseguenti rincari energetici e all'inflazione. La nostra città ha comunque continuato a "muoversi" e a guardare al futuro. Cosa aspettarsi allora per il 2023? Ne abbiamo parlato in un'intervista con il sindaco de Pascale.

Come riassume questo 2022? Quali sono state le soddisfazioni più grandi?
Il 2022 è stato sicuramente un anno contraddistinto dalle vicende che hanno segnato l'inizio dell'anno con lo scoppio della guerra in Ucraina e tutto ciò che ne è derivato, sia in termine di impatti umanitari che di impatti economici. Abbiamo visto da un lato la grande solidarietà dell'accoglienza dei profughi dimostrata dai ravennati, dall'altro parallelamente la risposta positiva venuta dal tessuto ravennate, in primis il contributo importantissimo che Ravenna ha dato sul tema del rigassificatore, che l'ha portata a livello nazionale come un buon esempio di comunità che sa affrontare e risolvere problemi complessi. E poi ovviamente gli straordinari risultati ottenuti dal territorio ravennate nei bandi del Pnrr: siamo la seconda città dopo Bologna in regione come importi di finanziamenti e questo è frutto di un lavoro corale, siamo molto soddisfatti di questo risultato.

A proposito di Pnrr, teme che l'inflazione e i rincari potrebbero far slittare dei progetti o addirittura metterli a rischio?
Intanto di buono c'è che da quando abbiamo presentato alla città i progetti del Pnrr ce ne siamo aggiudicati altri, una sorpresa positiva per il territorio: il ministro Valditara ha finanziato tutti i progetti sulle palestre, quella del Liceo classico, dell'Alberghiero di Cervia e dello Strocchi di Faenza, e i due progetti sull'accessibilità per il Mar e per la biblioteca Classense. La speranza è che il Governo sia coerente anche con gli impegni presi rispetto all'aumento dei finanziamenti per i progetti aggiudicati. E' chiaro che se i costi dovessero aumentare saremmo costretti a integrare quelle cifre, io credo ricorrendo all'indebitamento contraendo dei mutui; altrimenti significherebbe perdere risorse uniche che non si ripeterenno mai.

Rimanendo sul tema dell'inflazione: a ottobre Ravenna era la città con i rincari più alti d'Italia, a novembre terza. Per il 2023 verranno presi degli accorgimenti per cercare di aiutare i ravennati?
I rincari sui generi di prima necessità credo che diano una risposta parziale a un fenomeno che abbiamo visto in questi anni: abbiamo visto la nascita di molti nuovi supermercati, centri commerciali, grande distribuzione, e ci chiedevamo anche noi il perchè di questa crescita così forte. Questa forse è una delle risposte: chi apre queste strutture investe dove ci sono territori con prezzi tendenzialmente più alti degli altri. Certo, poi l'apertura di nuove strutture dovrebbe determinare, per il principio della concorrenza, una diminuzione dei prezzi medi. Il nuovo Pug (Piano urbanistico generale) vieta completamente qualsiasi nuova apertura dopo gli ultimi interventi che verranno fatti a Ravenna, ma evidentemente un tema di concorrenza esisteva se i prezzi da noi sono così diversi rispetto al resto del territorio. I prezzi li pagano i cittadini e soprattutto le fasce più deboli della popolazione, e in questo senso sul fronte sociale siamo in prima fila sia direttamente che in collaborazione con altri. Ad esempio abbiamo avuto questa bellissima notizia del nuovo emporio solidale della Caritas, credo che il comune debba fare la propria parte ma anche essere a fianco di chi, come in questo caso, ha messo in campo un'iniziativa veramente lodevole.

Il recente problema dei rincari ha messo in luce anche il problema degli alti consumi rispetto all'illuminazione pubblica. Ravenna ha preso una decisione importante e anche abbastanza unica: quella di spegnere del tutto i lampioni, per poi però fare dietrofront. In altri Comuni, come Cervia, già da tempo si è provveduto a installare luci a basso consumo energetico. Per il prossimo anno cosa prevedete di fare?
Il Comune di Ravenna, così come praticamente tutti i Comuni italiani, se non cambia qualcosa sul fronte dei costi dell'energia o dei trasferimenti dello Stato è in una situazione di bilancio molto grave e il 2023 sarà un anno molto difficile. Detto questo il tema dell'illuminazione pubblica era una delle componenti su cui si poteva agire. Chi ha fatto l'illuminazione a led in questi anni comunque non è in grado di risparmiare, perchè la sostituzione a led l'ha fatta il privato. Quindi il Comune di Cervia se avesse spento i lampioni avrebbe continuato a pagare lo stesso, perchè paghi un canone a chi ha fatto la sostituzione e quindi non hai possibilità di risparmio, è una leva che non puoi azionare. Quello che stiamo provando a fare noi, invece, è destinare una quota significativa delle compensazioni, ad esempio del rigassificatore, per la sostituzione a nostre spese di tutta l'illuminazione pubblica a led, e questo potrebbe generare per il prossimo anno un risparmio molto significativo. In questo momento l'obiettivo è quello di accelerare la sostituzione dei lampioni a led, ma di farlo non tramite un privato (che poi si tiene lui il beneficio), ma con risorse nostre.

Uno dei progetti di cui si è discusso di più nell'ultimo anno è sicuramente quello del rigassificatore. Ultimamente si è anche iniziato a parlare della possibilità dell'arrivo di un secondo rigassificatore a Ravenna, quello che dopo tre anni andrà via da Piombino. Inoltre, durante la firma del decreto di approvazione del provvedimento autorizzatorio unico per il progetto, lei e il presidente della Regione Stefano Bonaccini avete detto che chiederete al Governo parità di trattamento con il territorio di Piombino, in particolare in merito al "memorandum". Quali sono le richieste di benefici e compensazioni che potrebbero arrivare da Ravenna?
L'idea che si faccia un investimento enorme, di fatto a spese degli italiani, a Piombino per poi smantellarlo dopo tre anni mi lascia perplesso... Sia chiaro; non è una polemica contro qualcuno, perchè è una decisione trasversale. Ma a Piombino verranno spesi tanti soldi per le infrastrutture per il collegamento a terra e smantellare tutto dopo tre anni credo abbia poco senso. A noi comunque è stato presentato un progetto che prevede un solo rigassificatore e di quello si è discusso, nessuno ci ha contattato per qualcosa di diverso al momento. Per quanto riguarda le compensazioni, a differenza di Piombino abbiamo già definito in seno all'autorizzazione a carico di Snam compensazioni e mitigazioni per l'intervento in sè. Tutto il resto al momento è aleatorio sia a Piombino che a Ravenna: l'impegno col Governo, che al momento non ha ancora dato risposta alla Regione Toscana e alle sue richieste, è che un minuto dopo che verrà chiuso l'accordo con la Toscana - che partirà un anno prima col rigassificatore rispetto al nostro - si aprirà il tavolo con Ravenna. Le richieste della Toscana riguardano infrastrutture in attesa da molti anni, benefici diretti per la popolazione, sconti sul gas (forse un tema non proprio equo perchè c'è chi in casa ha tolto il gas ed è passato alle rinnovabili). Se si aprirà quel capitolo noi abbiamo molte proposte da mettere in campo e faremo un confronto con il Governo.

Legato al rigassificatore c'è anche il progetto del Parco eolico: durante l'iter per l'approvazione del rigassificatore Bonaccini ha rimarcato che il rigassificatore si sarebbe fatto se fosse stato realizzato anche il Parco eolico...
Sul Parco eolico ora la palla è in mano ai proponenti, devono depositare la Via (valutazione di impatto ambientale, ndr). Il terreno è tutto in discesa, c'è consenso da parte delle istituzioni e degli enti, il Governo è pre allertato, abbiamo anche chiesto al Governo di seguire una procedura commissariale ma non abbiamo avuto risposta. Agnes quindi ora deve depositare l'istanza di Via, finchè non la depositano non si può andare avanti. Siamo a dicembre, quindi credo che la depositeranno in questi giorni.

L'anno si chiude con una novità assoluta per Ravenna: lo sbarco dei migranti della Ocean Viking. Come ha accolto questa notizia? Sia lei che Bonaccini l'avete definita una scelta "insolita"...
Il primo pensiero è andato a queste persone che, mentre molti di noi passavano il Natale in serenità nelle nostre case, si trovavano in mezzo al mare rischiando di perdere la vita. Noi ci mettiamo a disposizione e faremo tutto il possibile per garantire un'accoglienza umana e calorosa in un porto sicuro. La perplessità è relativa al fatto che il nostro territorio non è mai stato pre-allertato sulla possibilità di ricevere sbarchi di questo tipo, quindi nessuno - nè lo Stato, nè il Comune, nè la Protezione Civile - ha mai attrezzato centri di prima accoglienza. Se il Governo aveva in mente di coinvolgere anche i porti del centro nord nell'accoglienza dei migranti, perchè non ce l'ha detto prima? Ci saremmo attrezzati. Poi non si capiscono i criteri con cui i porti sono stati scelti: perchè questa nave doveva arrivare a La Spezia ed è stata spostata a Ravenna, facendo fare tanta strada in più a queste persone? Noi comunque faremo la nostra parte con umanità e professionalità. Nel 2018, quando Salvini dichiarò che i porti italiani erano chiusi, io dichiarai che invece il porto di Ravenna era aperto: venni subissato dagli insulti e dagli attacchi politici di Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia, dissero che Ravenna non sarebbe mai stata oggetto di uno sbarco e che quindi la mia era un'uscita che non aveva senso. Ora fa un po' ridere che a distanza di 4 anni siano proprio quelle forze politiche che utilizzano Ravenna per uno sbarco...

Bonaccini ha ipotizzato che forse il Governo abbia scelto il Porto di una regione governata dal centrosinistra per non mettere in difficoltà una regione governata dal centrodestra...
Non riesco a immaginare che una cosa così possa essere nemmeno pensata. Non posso pensare che ci sia un Governo che destina qualsiasi tipo di scelta sul territorio sulla base del colore politico di chi amministra quelle località. Sarebbe come se Bonaccini destinasse gli investimenti a Ravenna piuttosto che a Ferrara perchè a Ferrara il sindaco è della Lega. Sarebbe una barbarie.

Tema delle infrastrutture: tra le criticità più forti dell'ultimo anno c'è sicuramente il Ponte di Grattacoppa ancora chiuso. A che punto siamo? Sul versante delle buone notizie invece proprio qualche giorno fa il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha finanziato la variante di Castel Bolognese e la statale per il Porto...
La viabilità statale nel 2023 dovrebbe vedere un passaggio molto importante: dopo 8 anni Anas è riuscita a mettere a terra i finanziamenti del 2015 e partiranno finalmente i cantieri della statale 16 e della Classicana. Sul ponte di Grattacoppa credo sia stato detto già tutto: è stato un cantiere molto complesso con molte difficoltà e molti errori da parte di tutti, ditta e amministrazione comunale comprese. Ora contiamo di arrivare in tempo molto molto celere alla riapertura.

Fissata al momento per marzo 2023, giusto?
Riteniamo che si possa fare anche prima, anche se la ditta continua a insistere su quella data.

Qualche domanda di stampo più nazionale: come valuta la candidatura di Stefano Bonaccini alla segreteria nazionale del Partito Democratico?
La candidatura di Bonaccini credo fosse auspicata da parte di tanti. Il Pd vive una situazione di grande difficoltà, ha perso due elezioni consecutive nel 2018 e nel 2022 e deve mettere in campo un progetto di rilancio e di ricostruzione di una proposta politica per provare a vincere le prossime elezioni politiche, presumibilmente tra 5 anni. Credo che Stefano abbia tutte le caratteristiche per farlo, con la sua storia, la sua competenza e anche per come ha guidato il Pd dell'Emilia Romagna da segretario. Credo che sia l'esponente politico del Partito Democratico con le maggiori credenziali per poter scrivere una pagina nuova del Pd, con il massimo rispetto per gli altri candidati che portano tutti un valore aggiunto alla sfida dem.

Un'opinione sulla manovra finanziaria invece?
E' una manovra molto deludente. Potrei fare la battuta facile "Si danno più soldi alle squadre di serie A che ai Comuni italiani"... Ma la realtà è che non si capisce la ratio. Al di là del "lisciare il pelo" all'infedeltà fiscale, sul tema del lavoro personalmente le risorse per la flat tax sopra ai 65mila e gli 85mila euro li avrei usati per ridurre il cuneo fiscale, si fanno tante marchette a tanti piccoli gruppi senza avere una visione complessiva. Da parte del Governo c'è stato un grande bagno di realtà rispetto alle promesse mirabolanti fatte prima delle elezioni, dall'altra parte hanno dimostrato una scarsa capacità di governo. Dove sono stato d'accordo con loro, ad esempio sull'energia, non ho avuto problemi a dirlo, però il mio giudizio sulla manovra finanziaria è molto severo.

Chiudiamo l'intervista guardando al nuovo anno: tre obiettivi per il 2023?
Sicuramente devono partire le gare di tutti i progetti del Pnrr, questo è un tema fondamentale e sarà la sfida principale del nuovo anno. In secondo luogo c'è il cantiere dell'ampliamento del pronto soccorso, perchè il tema della sanità tocca drammaticamente la vita di tutti i ravennati; certo, l'ampliamento da solo non risolve il problema, servono anche i medici, ma intanto dà un contributo molto importante. Infine penso che sul versante del lavoro si possano realizzare investimenti molti importanti in area portuale, nel settore della chimica e anche il completamento di quella visione sulla centralità di Ravenna sull'energia del prossimo secolo: essere protagonisti del presente ma anche aprire la pagina sul futuro, che è altrettanto importante.

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