Omicidio Ballestri, il giorno del verdetto. La difesa chiede l'assoluzione: "Cagnoni è innocente"
L'arringa difensiva del legale di Matteo Cagnoni, il dermatologo ravennate accusato dell'omicidio della moglie Giulia Ballestri, è finita come era facilmente prevedibile: con la richiesta di assoluzione per l'imputato
L'arringa difensiva del legale di Matteo Cagnoni, il dermatologo ravennate accusato dell'omicidio della moglie Giulia Ballestri, è finita come era facilmente prevedibile: con la richiesta di assoluzione per l'imputato per non aver commesso il fatto. Nelle ultime battute l'avvocato Giovanni Trombini, con seduto a fianco l'imputato e di fronte a un'aula quasi piena, si è concentrato soprattutto su quella che potrebbe essere considerata la "prova regina" della difesa, ovvero la presenza di una quantità di caffeina nel succo gastrisco trovato nel cadavere di Giulia, troppo alta rispetto all'assunzione del caffè in casa e di un caffè al bar, dove la donna ha fatto la sua ultima colazione insieme al marito. Secondo la difesa, la conseguenza logica di ciò sarebbe che quel venerdì 16 settembre 2016 Giulia sia uscita dalla villa, abbia bevuto una coca cola e mangiato qualcosa, poi sia tornata sola - forse perchè aveva dimenticato il telefono: solo a quel punto sarebbe avvenuto l'omicidio, commesso da due ladri entrati dalla terrazza o dalla porta forse lasciata aperta. Ma l'avvocato tira in ballo anche il dna di un ignoto trovato sotto le unghie di Giulia e il fatto che Cagnoni non avesse graffi o ferite venerdì sera a cena con gli amici, non mostrando quindi segni di una colluttazione. "Il dato scientifico della caffeina è incontrovertibile e impugnabile, e smonta tutta la tesi accusatoria - conclude Trombini - Per questo chiediamo l'assoluzione di Cagnoni per non aver commesso il fatto".
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La parola è poi passata al secondo legale di Cagnoni, Francesco Dalaiti, che ha concentrato la sua arringa sulle aggravanti contestate al suo cliente - premeditazione e crudeltà.