Omicidio Ilenia Fabbri, l'avvocato della famiglia: "La buca scavata per seppellirla è diventata la tomba di Nanni"
"Quella buca in cui avrebbe dovuto essere seppellita Ilenia è diventata così la buca processuale di Nanni, e la sua risposta terrificante è la pietra tombale della sua inattendibilità"
"Quella che doveva essere la tomba di Ilenia, la buca scavata sotto al cavalcaferrovia, è diventata la tomba processuale di Nanni". Con queste parole Massimiliano Starni - avvocato di padre, zia e nuovo compagno di Ilenia Fabbri, Stefano Tabanelli, costituitisi parti civili - trae le conclusioni durante la sua arringa nelle battute finali del processo per l'omicidio di Ilenia Fabbri, la 46enne uccisa il 6 febbraio 2021 nel suo appartamento di via Corbara a Faenza, per il quale sono imputati con l'accusa di concorso in omicidio pluriaggravato l'ex marito Claudio Nanni, 55enne inquadrato quale mandante del delitto, e il sicario reo confesso Pierluigi Barbieri, alias 'lo Zingaro', 54enne originario di Cervia ma domiciliato nel Reggiano - per i quali mercoledì l'accusa ha chiesto l'ergastolo.
L'avvocato della famiglia: "Ilenia uccisa per una somma ridicola, Nanni si è scavato la tomba da solo"
Quello che si sta per concludere "è stato un processo semplice - commenta il legale - Tutti all'inizio abbiamo sperato che Nanni ci convincesse che fosse stato davvero uno sbaglio, un'incomprensione tra i due imputati, perché non potevamo pensare a una malvagità simile. Invece il processo ha dimostrato il contrario: Ilenia non ha avuto il diritto neanche di avere un omicidio dignitoso, è stata uccisa per una somma di denaro ridicola. Ecco dov’è la malvagità, ecco perché le aggravanti. Sappiamo tutti che la verità è quella raccontata da Barbieri, la cui versione è stata riscontrata all’esterno, che ha subito confessato l’omicidio e l’aggravante più devastante per un omicidio: la premeditazione, che in quel momento non era dimostrabile, raccontando anche degli altri due tentativi di omicidio e ripetendo poi questo racconto non dovuto qui in aula, aggiungendo particolari che hanno portato a un’ulteriore aggravante, quella volta a massacrare la persona offesa".
Starni non ha dubbi: "Fra i due, l’unico che può essere credibile è Barbieri. E la buca trovata già scavata sotto al cavalcaferrovia (dove Ilenia avrebbe dovuto essere seppellita nei primi due tentativi di omicidio, secondo il racconto del sicario, ndr) è la prova più schiacciante della sua credibilità, che si collega al promemoria ‘valigia, buco, chiavi’ cancellata ma comunque trovata nel telefono di Nanni. Ma se devi uccidere tua moglie, come fai ad aver paura di dimenticarti di scavare la buca in cui seppellirla? E così quella buca in cui avrebbe dovuto essere seppellita Ilenia è diventata così la buca processuale di Nanni, e la sua risposta terrificante è la pietra tombale della sua inattendibilità. Quella che doveva essere la tomba di Ilenia è diventata la tomba processuale di Nanni".
Le altre parti civili: "Ilenia Fabbri è una di meno di noi"
Tra le altre parti civili c'è l'associazione antiviolenza Gens Nova, rappresentata dall'avvocato Elena Fabbri, che spiega di "ritenere credibile la versione di Barbieri" ed esprime "vicinanza al sicario per l’infanzia violenta – ma nonostante ciò non tutti coloro che subiscono violenza ripropongono poi quella violenza, abbiamo tutti la possibilità di scegliere" – fa notare l'avvocato contestando la versione di Nanni, definita “offensiva e non credibile”. L’associazione ha anche offerto alla figlia Arianna di poter usufruire degli psicologi di Gens Nova per poter proseguire la terapia iniziata dopo l'omicidio che ha dovuto interrompere per motivi economici.
L'avvocato del Comune di Faenza, Elena Bianconcini, lamenta per la città che rappresenta "un danno da lesione statutaria, visti i principi promossi dal Comune volti all’affermazione della parità di genere e alla tutela della donna. A questo si aggiungono i danni patrimoniali per aiutare Arianna". Il Comune ha chiesto un risarcimento di 45mila euro o, in subordine, una provvisionale da 20mila.
E' poi il turno dell'associazione faentina Sos Donna, nata proprio per aiutare le vittime di violenza e alla quale si era rivolta la stessa Ilenia dopo che Nanni, durante una discussione, l'aveva aggredita fisicamente facendola finire in ospedale. L'avvocato Barbara Liverani ripercorre tutti i tipi di violenza ai quali è stata sottoposta la vittima: fisica, psicologica, economica. "Nanni non l’ha ammazzata solo per soldi, come è stato detto, ma si è mostrato violento già durante il matrimonio. La picchiava, la minacciava di morte, la insultava, la sminuiva, le diceva che non valeva niente senza di lui, le metteva contro i suoi parenti. Questa era una morte annunciata: Ilenia lo sapeva bene e lo diceva con i suoi amici, “Lui mi farà ammazzare”. Ha visto la morte ancor prima che arrivasse, ma voleva andare avanti per sua figlia senza farsi intimorire".
"Ilenia Fabbri è una di meno di noi - sottolinea infine Sonia Lama, avvocato di Udi (Unione donne in Italia) - E’ riduttivo ridurre il movente al denaro: Ilenia doveva sparire dalla faccia della terra. Ilenia aveva chiesto più volte aiuto alle forze dell’ordine, ma è stata rimandata a casa: ‘torni domani’ le è stato detto, e un decreto presidenziale ha obbligato due coniugi separati a convivere. E allora forse ha subito anche un altro tipo di violenza: il mancato riconoscimento. Allora conta poco tutto quanto, se chi è chiamato a farlo non riesce a riconoscere la violenza. Chiediamo che la Corte dichiari Nanni indegno a succedere alla ex moglie escludendolo ex lege dall’eredità". Tutte le parti civili hanno chiesto conferma dell'ergastolo, come richiesto dall'accusa.